La Costituzione Italiana (articoli 2 e 3) riconosce che è garanzia della libertà il rispetto delle differenze di tutti e dell’identità di ciascuno.
Successivamente la Carta Internazionale per l’educazione e lo sport – UNESCO 1979 – ha affermato che “(…) la pratica dell’educazione fisica e dello sport è un diritto fondamentale per tutti” e che “(…) ogni essere umano ha il diritto fondamentale di accedere all’educazione fisica e allo sport, che sono indispensabili allo sviluppo della sua personalità”.
Più recentemente la Convenzione ONU per i diritti delle persone con disabilità – 2006-, ratificata dall’Italia nel 2009, ha indicato i principi che gli Stati del mondo devono percorrere per garantire i diritti di uguaglianza e di inclusione sociale di tutti i cittadini con disabilità, alla pari con gli altri.
In particolare all’art. 30 la Convenzione ONU ha condiviso di “(…) assicurare che i bambini con disabilità abbiano eguale accesso rispetto agli altri bambini alla partecipazione ad attività ludiche, ricreative, di tempo libero e sportive, incluse le attività comprese nel sistema scolastico”.
Per ultime le Indicazioni Nazionali per il curriculo 26 Novembre 2012 in cui si legge che “La scuola realizza appieno la propria funzione pubblica impegnandosi, in questa prospettiva, per il successo scolastico di tutti gli studenti, con una particolare attenzione al sostegno delle varie forme di diversità, di disabilità o di svantaggio.”
Questo comporta saper accettare la sfida che la diversità pone: innanzi tutto nella classe, dove le diverse situazioni individuali vanno riconosciute e valorizzate, evitando che la differenza si trasformi in disuguaglianza.
Finalità Specifiche
In linea con gli obiettivi educativi definiti nelle indicazioni ministeriali Novembre 2012, finalità principale è quella di favorire la massima integrazione dell’alunno disabile il suo pieno coinvolgimento nelle attività sportive stimolando il senso di collaborazione e solidarietà dei compagni.
Tutti i regolamenti si basano sul principio dello “ Sport Integrato” o “sport inclusion” per cui si ritiene opportuno operare adattamenti regolamentari che tengano conto del fatto che:
- Bisogna assegnare in alcune circostanze ruoli differenziati all’alunno-atleta normodotato rispetto all’alunno-atleta disabile;
- Il ruolo principale dell’alunno-atleta normodotato sarà quello di Interagire, supportare, integrare, condurre le attività dell’alunno-atleta disabile affinché il risultato sportivo sia più possibile legato al livello di collaborazione e supporto piuttosto che alla performance individuale specifica.
L’attività di integrazione su base sportiva potrà basarsi su
A) giochi a staffette:
Si struttureranno giochi a Staffette a coppie, a staffette a terziglie ecc. che utilizzino
- Semplici abilità derivanti dalla pratica di uno sport specifico (singolo elemento o fondamentale)
- Combinazioni di più abilità sportive derivanti dalla pratica uno sport specifico (attività presportive)
- Combinazioni di abilità derivanti da differenti tipi di sport (attività polisportive)
b) giochi collettivi:
Si potranno utilizzare giochi codificati e non codificati
- Giochi di Gruppo
- Giochi tradizionali e popolari
- Giochi collettivi adattati
- Giochi presportivi adattati
Tutte le attività sportive verranno svolte cercando di promuovere livelli di collaborazione e di competitività tra alunni impegnati in sport prevalentemente di squadra composti insieme da alunni diversamente abili e normodotati.
Ove possibile, la disabilità “verrà assunta” anche degli alunni normodotati affinché la partecipazione a condizioni di diversa percezione delle regole e dello sforzo fisico possa equiparare in modo reale tutti gli alunni: è l’applicazione della logica per cui è la disabilità fisica a diventare condizione di normalità per i soggetti.
La “disabilità”, quindi, verrà sperimentata anche in classi in cui non sono presenti alunni diversamente abili proprio per permettere la fruizione di esperienze, a livello fisico, di percezione della diversità, di eventuali barriere e difficoltà diverse…..
L’ipotesi è quella di creare squadre che coinvolgano tutti i ragazzi dell’Istituto nella realizzazione di tornei in cui la sperimentazione della disabilità diventi condizione di partecipazione imprescindibile.
Le attività potranno essere svolte anche in orario pomeridiano oltre che durante lo svolgimento delle ore curricolari di Scienze motorie.
Per partecipare
Per partecipare selezionare la SFIDA 11 seguendo le indicazioni contenute nella pagina di HackCultura2025
Risorse
A questo indirizzo mail è possibile rivolgersi per richiedere assistenza su questa sfida: hackcultura@diculther.it