Giuseppe Lanese
Quando si parla del rapporto tra scuola e digitale, occorre ragionare su quale debba essere il “ruolo pedagogico” che le nuove tecnologie e il digitale stesso debbano avere nel processo di educazione della nostra società (giovani e famiglie in primis).
Il punto di partenza di questo ragionamento è quello di considerare il “digitale” come un mezzo e non come uno scopo. Lo scopo è educare e formare. E le tecnologie e le metodologie digitali possono servire a raggiungere questo scopo.
Ma in che modo? Se pensiamo, ad esempio, che un ragazzo su due sia connesso alla rete in media sei ore al giorno attraverso il proprio smartphone, sarebbe sbagliato – dal punto di vista pedagogico – eliminare l’uso del telefonino da qualunque processo di apprendimento.
Oggi non si può pensare di educare i giovani solo nella vita reale, perché vita reale e vita virtuale si contaminano a vicenda. Il problema non è lo smartphone, ma è l’eventuale cattivo uso di questo strumento.
Pensiamo solamente a come lo smartphone sia diventato un dispositivo indispensabile per le connessioni e le lezioni tramite Dad. E pensiamo ai cambiamenti organizzativi, comunicativi e relazionali che i Social hanno portato nelle nostre vite. Non possiamo demonizzare i Social media perché esistono le fakenews, il cyberbullismo e l’hate speech, così come non possiamo demonizzare, a priori, l’uso dello smartphone. Tutto dipende da come lo usiamo e educare al buon uso di questi strumenti è la strada da percorrere per aiutare i nostri giovani ad essere cittadini consapevoli in un mondo che ha bisogno di talento, di partecipazione e di responsabilità per inseguire una crescita sostenibile.
I termini chiave in questo processo sono due: “Cittadinanza digitale” e “Media Education”.
Sono entrambi concetti che appartengono alla macroarea dell’Educazione civica, su cui il mondo dell’istruzione dovrebbe puntare sempre di più per educare i giovani, ma anche i docenti e le famiglie all’uso consapevole delle tecnologie digitali nelle nostre vite. La formazione, infatti, rappresenta un tassello fondamentale di questo processo. Quando si parla di docenti delle scuole italiane, in particolare, la formazione sul digitale passa attraverso una serie di azioni e strumenti messi a disposizione dal Ministero dell’Istruzione.
Uno di questi è il programma “Formare al futuro”, rivolto a tutto il personale scolastico in servizio. I contenuti del programma riguardano la didattica digitale integrata e la trasformazione digitale dell’organizzazione scolastica. La finalità, spiegano dal Ministero, è di proseguire nell’azione di innovazione della scuola italiana, dopo le esperienze promosse durante l’emergenza sanitaria, nell’ambito della didattica a distanza e dei processi di organizzazione del lavoro agile del personale scolastico.
Il programma viene realizzato attraverso la sinergia con il sistema di implementazione del Piano nazionale scuola digitale (PNSD), a partire dai poli formativi “Future labs”, presenti in tutte le regioni italiane, e con altri poli formativi, che realizzano attività per il personale scolastico in servizio. Il programma ha preso avvio dal mese di luglio 2020 e proseguirà fino al 2022. Nei primi mesi di attività sono già oltre 50.000 i docenti formati. Ai percorsi formativi può iscriversi il personale scolastico in servizio, accedendo alle pagine dedicate attivate dai poli formativi, e disponibili nell’area “Percorsi formativi” del portale dedicato.
In tale area è possibile conoscere i percorsi attivi, ordinati per data di inizio dei percorsi, l’archivio dei percorsi già realizzati, i materiali di alcuni corsi svolti, resi disponibili dalle scuole polo.
I docenti in servizio possono acquisire le competenze digitali previste all’interno del quadro di riferimento europeo, DigCompEdu, al fine di poter conseguire un’adeguata preparazione su tutti campi di competenza necessari per la professionalità docente (Coinvolgimento e valorizzazione professionale, Risorse digitali, Pratiche di insegnamento e apprendimento, Valutazione dell’apprendimento, Valorizzazione delle potenzialità degli studenti, Favorire lo sviluppo delle competenze digitali degli studenti).