a cura di Franco Niccolucci, Paola Ronzino (PIN), Flavia Massara (ICCU)
ARIADNE plus è la continuazione di un precedente progetto, Ariadne: Advanced Research Infrastructure for Archaeological Dataset Networking in Europe, è iniziato il 1 gennaio 2019 e si concluderà alla fine del 2022, è finanziato dalla Commissione Europea all’interno del programma Horizon 2020.
Come il suo precedente, l’obiettivo primario di Ariadne Plus è offrire un unico punto di accesso per i dati archeologici europei e superare la frammentazione dei vari archivi digitali. ARIADNE plus amplia la copertura geografica, temporale e tematica di Ariadne aggiungendo nuovi Paesi partner (Israele, Stati Uniti, Argentina, Giappone), nuovi periodi storici e nuove aree tematiche come la paleoantropologia, la bioarcheologia e l’archeologia ambientale. Grazie a questa estensione vi è, inoltre, una maggiore ricchezza dei metadati e un potenziamento della funzione di ricerca.
Per rendere interoperabili tutti questi dati tra loro è stato necessario sviluppare un mapping, ovvero una corrispondenza fra i metadati originari delle risorse e lo schema di metadati di Ariadne, AO-CAT (ARIADNEplus Ontology for the Catalogue), compatibile con lo standard CIDOC CRM. Il ruolo di Ariadne è quello, quindi, di un aggregatore che raccoglie i metadati dei vari archivi per poi rimandare agli archivi stessi per la consultazione puntuale delle risorse.
I dati aggregati da Ariadne Plus sono variegati tra loro: rapporti, disegni, immagini, database e la maggior parte di loro appartiene alla cosiddetta letteratura grigia, ovvero l’insieme dei materiali non pubblicati inerenti la ricerca.
Infine non dimentichiamo che tra gli obiettivi del progetto c’è il networking ovvero creare una forte comunità di utenti; a tal proposito anche per le istituzioni che non rientrano nel partenariato del progetto vi è la possibilità di sottoscrivere un Memorandum of understanding e unirsi alla famiglia di Ariadne!
Per quanto riguarda il nostro Paese chi fornisce i nostri dati archeologici?
Il progetto Ariadne Plus richiede che i dati vengano forniti da enti di livello nazionale a garanzia della loro qualità. Attualmente i nostri dati sono forniti dall’ICCU con l’aggregatore nazionale Cultura Italia, da Fasti Online e dal SITAR.
Per il nostro Paese però, il progetto Ariadne Plus ha previsto lo sviluppo di un esperimento pilota per la realizzazione di un database geografico: il Geoportale Nazionale per l’Archeologia (GNA). La sua progettazione era stata avviata precedentemente attraverso la firma di un accordo fra l’Istituto Centrale dell’Archeologia (ICA), Istituto Centrale per il Catalogo Unico delle Biblioteche Italiane (ICCU) e PIN-VastLab-Polo Universitario di Prato il 20 ottobre 2017, ed è stata ulteriormente rafforzata dal progetto Ariadne Plus.
Il Geoportale nasce con l’obiettivo di aggregare i dati delle ricerche condotte sul nostro territorio: gli interventi realizzati dal MIC (archeologia preventiva, scavi in assistenza, rinvenimenti fortuiti e scavi programmati), gli scavi e gli studi svolti dal mondo accademico; mira ad essere l’aggregatore nazionale dei nostri dati archeologici. Il Geoportale in futuro fornirà direttamente i dati italiani al catalogo del progetto.
Raccontare questa iniziativa ci è utile per evidenziare che i progetti europei hanno delle importanti ricadute anche a livello nazionale e vanno oltre i limiti temporali dettati dal progetto.
In conclusione, tornando ad Ariadne Plus: in che modo il progetto sta realizzando i suoi obiettivi?
Il progetto sta costruendo un’infrastruttura di dati archeologici che abbraccia diversi domini, ha sempre più una copertura globale e soddisfa i requisiti di reperibilità, accessibilità, interoperabilità e riutilizzo dei dati (i cosiddetti principi FAIR). Rende inoltre disponibili diversi servizi per l’elaborazione dei dati e l’analisi dei due milioni di record più i record nel Portale e ingrandisce costantemente la sua rete con diverse nuove organizzazioni che contribuiscono con i loro archivi.