di Luisa Aiello e Pamela Giorgi (l.aiello@indire.it; p.giorgi@indire.it )
Abstract EN
Indire (National Institute for Documentation, Innovation and Educational Research, ITALY) is carrying out an endogenous research on educational issues concerning the innovation of the curriculum (in a transdisciplinary, digital and sustainable key) and of the didactic and professional practices of teachers in the school/context connection entitled “Complexity LItearcy with PCTOs in the second cycle school”. The objectives of the project are to promote educational innovation in partnership with the territory, orient to the new economy, develop the transversal skills of global citizenship, environmental sustainability, cultural ownership, digital citizenship, innovate the curriculum in disciplinary, methodological and organizational dimensions. The article describes the collaboration developed with some Third Sector bodies, such as DiCultHer, for the purpose of interconnecting the basic teaching of the school and the PCTO paths.
Keywords: Sustainable Development Education, Global Citizenship Education, Upper Secondary School, Paths for Transversal Skills and Orientation, Complexity Literacy
Abstract IT
Indire (Istituto Nazionale di Documentazione, Innovazione e Ricerca educativa, ITALIA) sta realizzando una ricerca endogena sui temi educativi che riguardano l’innovazione del curricolo (in chiave transdisciplinare, digitale e sostenibile) e delle pratiche didattiche e professionali dei docenti nella connessione scuola/contesto dal titolo “Complexity LIteracy con i PCTO nella scuola del secondo ciclo”. Obiettivi del progetto sono favorire l’innovazione didattica in partnership con il territorio, orientare alla nuova economia, sviluppare le competenze trasversali di cittadinanza globale, sostenibilità ambientale, titolarità culturale, cittadinanza digitale, innovare il curricolo nelle dimensioni disciplinari, metodologiche ed organizzative. L’articolo descrive la collaborazione sviluppata con alcuni enti del Terzo Settore, come DiCultHer, ai fini dell’interconnessione tra la didattica di base della scuola e i percorsi PCTO.
Parole Chiave: Educazione allo sviluppo sostenibile, Educazione alla cittadinanza globale, Scuola del secondo ciclo, Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento, “Alfabetizzazione” alla complessità
- L’educazione alla complessità e la rigenerazione del curricolo nella scuola del secondo ciclo nella collaborazione tra INDIRE e le associazione del Terzo Settore nell’a.s. 2021/22
INDIRE sta promuovendo, in collaborazione con alcune associazioni del Terzo Settore, come NeXt-Nuova Economia per tutti e DiCultHer, una innovazione didattica e curricolare in alcune scuole pilota del secondo ciclo (relativa alla didattica trasversale) – sostenendola, al contempo, con forme di disseminazione e sviluppo professionale dei docenti – in relazione ad alcuni dei megatrend globali (in particolare Antropocene e Digitalizzazione) (Paura, 2021) che richiedono sempre più pressantemente il dover di ripensare gli attuali saperi ispirandosi all’epistemologia della complessità. Elementi caratterizzanti tale ricerca sono: la didattica basata sulla relazione tra discipline; l’interazione tra scuola/contesto con i PCTO e il digitale; l’interazione tra mediatori didattici tra componenti teoriche e pratiche; la rimodulazione delle dimensioni chiave della soggettività – come autonomia, responsabilità, originalità, individualità – nell’educazione per sostenere un’agency (cfr. Longato, 2017) degli alunni distribuita, relazionale e più che umana.
All’interno del progetto interstruttura “Complexity Literacy con i PCTO nella scuola del secondo ciclo”, coordinato da Luisa Aiello (Struttura di ricerca “Innovazione metodologica e organizzativa del modello scolastico”), nello scorso a.s. 2021/22 sono stati individuati 9 istituti scolastici delle diverse aree geografiche italiane e, in ciascuno, 2 classi, sulla base dei seguenti criteri: casi rilevanti per intensità e per importanza politico-decisionale (Trinchero, 2019); evidenze derivanti da analisi desk; partnership formalizzate in reti nazionali; evidenze derivanti da monitoraggi e da altri progetti di ricerca di INDIRE; disponibilità delle scuole a collaborare con riferimento al tema dell’educazione ad abitare la complessità; capacità di disseminazione dei risultati.
Fig. 1 – Selezione dei casi a.s. 2021/22
N. | Nome scuola | Città | Regione |
1 | Liceo “Manzoni” | Suzzara (Mantova) | Lombardia |
2 | I.I.S.S. “Valdarno” | Arezzo | Toscana |
3 | Liceo “Orazio” | Roma | Lazio |
4 | I.I.S.S. “Pischedda” | Bosa (Oristano) | Sardegna |
5 | I.I.S.S. “Boccardi Tiberio” | Termoli (Campobasso) | Molise |
6 | I.T.I. “Marconi” | Campobasso | Molise |
7 | I.I.S.S. “Delfico Montauti” | Teramo | Abruzzo |
8 | Liceo “De Sanctis” | Trani (Barletta) | Puglia |
9 | I.I.S.S. “Filangieri” | Frattamaggiore (Napoli) | Campania |
Il target coinvolto nella ricerca è costituito principalmente dagli studenti delle due classi selezionate in ognuno degli Istituti coinvolti (ove si è lavorato per classi aperte) e dai docenti dei Consigli di classe (con riferimento alle 2 classi selezionate).
Le domande di conoscenza alla base della ricerca sono le seguenti:
D. 1. A quali modelli di responsabilità, autonomia, originalità, individualità – dunque di soggettività – deve educare la scuola in interazioni ibridate da partner tecnologici e sullo sfondo delle sfide globali?
D.2. Quale contributo specifico possono dare i percorsi PCTO (Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento), in sinergia con la didattica di base della scuola del secondo ciclo – nell’ambito dello sviluppo delle competenze trasversali – alla costruzione della soggettività degli alunni?
D.3. L’innovazione didattica e curricolare realizzata, sorretta da specifiche risorse per lo sviluppo professionale dei docenti, sviluppa le capacità dei beneficiari, è utile e sostenibile per gli stakeholder, migliora le competenze trasformative degli studenti e l’approccio di questi ultimi alla complessità?
Nel corso della prima annualità della ricerca l’ente del Terzo Settore coinvolto è stato NeXt – Nuova Economia per Tutti (https://www.nexteconomia.org/), nata nel 2011 per promuovere e realizzare una nuova economia civile, partecipata e sostenibile. NeXt è un’associazione di promozione sociale di terzo livello, che crea network tra associazioni, imprese, amministrazioni pubbliche, scuole, università e cittadini, che agiscono “dal basso” per il Bene Comune. Così come INDIRE, NeXt aderisce all’ASviS, per far crescere nella società italiana, nei soggetti economici e nelle istituzioni la consapevolezza dell’importanza dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. Gli obiettivi dell’ASviS perseguiti da NeXT si concretizzano in particolare nel promuovere un programma di educazione delle giovani generazioni alla cultura della sostenibilità; nello stimolare la consapevolezza e l’adozione dei nuovi modelli economici sostenibili in produttori e consumatori; nella diffusione di buone pratiche sviluppate all’estero e in Italia e di proposte innovative che vengono dal sistema della ricerca per favorire la sperimentazione su scala locale e nazionale, l’adozione da parte delle imprese e della pubblica amministrazione.
Sul piano didattico, INDIRE ha avuto in particolare il compito di diffondere l’Unità di apprendimento “Rischio Ambientale”, precedentemente progettata e validata da INDIRE (Aiello, Borri, Calzone, Minichini, 2021. Aiello, 2022), presso alcune classi delle scuole selezionate, mentre NeXt ha svolto tutte le funzioni di Ente Ospitante curando con le proprie risorse umane, tecniche e strumentali i percorsi PCTO inclusi nella sperimentazione.
Con 7 di tali scuole, ai fini del proseguimento della sperimentazione, sono stati stipulati accordi di collaborazione per definire più dettagliatamente i compiti e le responsabilità delle parti. Il progetto sarà inoltre esteso ad un numero più elevato di scuole/classi, sulla base dell’azione di networking e di disseminazione messa in atto dalle scuole coinvolte nel primo anno e/o sulla base di call lanciata da INDIRE.
- Il proseguimento del progetto INDIRE “Complexity Literacy con i PCTO” nell’a.s. 2022/23
Nell’a.s. 2022/23 un nuovo PCTO sarà condotto da DiCultHer in collaborazione con il Progetto Interstruttura INDIRE “Complexity Literacy con i PCTO”.
DiCulther (www.diculther.it), difatti, riconosciutosi attorno ad un Accordo di Rete siglato il 16 febbraio 2015 a Roma e che ha poi adeguato il proprio Statuto al Codice del Terzo Settore, nasce per costruire e consolidare una cultura dell’innovazione tecnologica digitale sulle problematiche legate alla conservazione, valorizzazione e promozione del Cultural Heritage attraverso una ampia pianificazione di attività di ricerca, formative ed educative condivise sul piano nazionale, europeo e regionale; da sette anni DiCultHer programma eventi e opportunità informative e formative che prevedono oltre che la partecipazione da parte di gruppi di ricercatori, di docenti, operatori culturali, attività orientate alla sensibilizzazione crescente del mondo dell’istruzione nei settori della valorizzazione, della conservazione, gestione e della produzione culturale analogica e digitale, nell’ottica di ridisegnare la prospettiva degli interventi per il rafforzamento dell’identità europea.
In particolare, in collegamento con il progetto di ricerca INDIRE “Complexity Literacy con i PCTO” e per “incrociare” obiettivi culturali, di istruzione e di formazione al digitale, DiCultHer attiverà per l’anno scolastico 2022-23, una offerta di PCTO in modalità online e/o blended dal titolo “Culture Digitali” consolidando la sperimentazione anche come procedura collegata alle SFIDE di #HackCultura2023. Il progetto PCTO, in continuità con l’unità di apprendimento guidata dai ricercatori INDIRE, sarà strutturato in due fasi; la prima fase, seminariale online, la seconda, di approfondimento in classe e di produzione del prodotto digitale previsto, le cui certificazioni dell’apprendimento acquisite saranno rese disponibili nel sistema di certificazione #DiCultHerDigitalBadge. Esperienze e prodotti degli studenti derivanti da tale collaborazione potranno essere documentati e narrati, oltre che attraverso i canali istituzionali di INDIRE, all’interno delle sfide di HackCultura2023, della DiCultHer School TV, della Rassegna Multimediale dei prodotti realizzati dalle Scuole, della Settimana delle Culture Digitali e nelle varie edizioni del Salone dello studente.
In tale a.s. 2022/23 la Struttura di ricerca INDIRE dedicata alla “Valorizzazione del patrimonio storico”, di cui è responsabile Pamela Giorgi, avrà l’obiettivo di proporre e sviluppare, insieme al gruppo pilota di scuole italiane del progetto “Complexity Literacy con i PCTO”, una didattica laboratoriale innovativa in stretta sinergia con gli obiettivi formativi del PCTO condotto da DiCultHer. Mentre il tema della prima annualità della ricerca riguardava in modo più specifico l’esplorazione multidisciplinare del concetto di “rischio” e l’educazione alla cultura della sostenibilità ambientale, nella seconda annualità la nuova Unità di Apprendimento progettata da INDIRE e il nuovo PCTO proposto da DiCultHer favoriranno lo sviluppo negli studenti di competenze di cittadinanza globale e di titolarità culturale.
L’unità didattica proposta, intitolata “Lo straniero di carta”, è finalizzata a trattare il tema complesso dell’educazione alla cittadinanza globale attraverso lo sguardo peculiare del patrimonio storico-culturale e della memoria ad esso connessa. Il percorso si fonda su un precedente lavoro di ricerca bibliografica ed educativa che ha dato luogo all’omonimo volume Lo straniero di carta educare all’identità tra Otto e Novecento (Anichini, Giorgi, 2020), attraverso la quale le autrici hanno ricostruito come il medium della letteratura giovanile sia andato, tra Ottocento e Novecento, a rafforzare gli stereotipi della diversità e dell’altro da sé nelle politiche di costruzione dell’identità nazionale italiana. Il volume trae origine dall’analisi del Fondo Antiquario di Letteratura giovanile di Indire (Istituto Nazionale di Documentazione, Innovazione e Ricerca Educativa – erede del Museo Nazionale della Scuola), focalizzandosi in particolare su quei testi che vanno dal 1836, anno di pubblicazione del Giannetto di Luigi Parravicini, sino al 1938, anno della promulgazione delle leggi razziali, simbolo di un processo di esclusione radicale della diversità, in nome della costruzione di un senso identitario nazionale e razziale. Rintracciare l’iconografia dello “straniero”, in tutte le accezioni analizzate nei testi, consente di ricercare la sua trasposizione grafica sempre in parallelo alle parole che andava a corredare, tra stereotipi e modelli, rappresentazioni “dell’altro” e del proprio popolo, tra rigore scientifico-antropologico e immaginario-fantastico.
Nelle attività con gli studenti la partenza sarà proprio l’analisi e la riflessione comune sul prezioso fondo bibliografico conservato in Indire (e reso accessibile nella sezione della pagina WEB di Indire Lo straniero di carta – Mostre Virtuali (indire.it) : le classi coinvolte avranno l’opportunità di approcciarsi e lavorare su uno specifico corpus storico-culturale (digitalizzato, ma di cui avranno modo di comprendere il contesto di conservazione) e sulla sua contestualizzazione storica, visionandone le immagini contenute, gli autori, gli stili, le tecniche comunicative…
Osservare tale apparato iconografico dei testi indirizzerà verso la seconda fase dell’attività, quella in cui gli studenti dovranno impegnarsi ad individuare, in prospettiva storica, le tipologie di stereotipi da esso emergenti. In una terza fase, infine, si realizzerà un confronto tra presente e passato ed una rielaborazione mediale dei contenuti secondo percorsi narrativi individuati dagli alunni coinvolgendo le diverse materie scolastiche.
INDIRE condurrà, oltre alle fasi riflessive e di raccolta dati, le attività laboratoriali online per circa 15 ore distribuite in 6 incontri da svolgersi in orario mattutino, in classe, con i docenti in orario (che saranno impegnati in un’azione di osservazione e di analisi riflessiva di quanto accade sul piano didattico). Docenti e studenti proseguiranno in modo autonomo il lavoro connesso all’UdA attraverso lezioni dedicate e attività di lavoro degli alunni in orario scolastico o pomeridiano.
Per quanto riguarda gli insegnanti, l’obiettivo della ricerca è quello di supportare la didattica multidisciplinare e il coinvolgimento più stretto, all’interno del Consiglio di classe, tra didattica di base della scuola e percorsi PCTO; all’interno degli standard di tipo didattico della professionalità docente, il passaggio alla didattica per competenze, implicando che l’insegnante non sia più l’unico mediatore della conoscenza, rende cruciale saper coordinare risorse (anche digitali), strumenti, partner umani e ambienti di apprendimento, fasi riflessive e immersive, in cui il setting di apprendimento si popola di altri attori provenienti dal territorio e dalla comunità. Se si guarda tuttavia a ciò che i docenti italiani pensano della formazione mediamente ricevuta per l’insegnamento delle competenze trasversali, emerge l’insoddisfazione per un approccio formativo ancora troppo ‘frontale’, con scarse opportunità di sperimentazione nelle classi, insufficienti forme di accompagnamento e ricadute nella pratica didattica quotidiana (Aiello, 2021). Altro aspetto affrontato dal progetto INDIRE, anche attraverso la collaborazione con DiCultHer, è quello della didattica laboratoriale (nella connessione scuola/territorio) online. Più di un quarto tra i docenti italiani (27,0%) che nel corso della pandemia da Covid-19 hanno realizzato PCTO online o in forme di didattica ibrida o alternata, ha scoperto potenzialità della didattica online o blended inattese – ai fini delle strategie didattiche esperienziali che connettono scuola/partnership e risorse del territorio – o confida nell’utilità che una formazione mirata degli insegnanti potrebbe avere per abilitarne l’utilizzo efficace (Indire, 2021). Il dibattito e lo scambio di buone pratiche tra attori scolastici e stakeholder durante il lockdown hanno fatto frequentemente riferimento a una didattica digitale basata sui mediatori didattici simbolici e iconici (Damiano, 2013), a una didattica di tipo espositivo. I PCTO offrono invece l’opportunità di mostrare come anche i mediatori analogici e attivi possono essere impiegati online.
- Gli obiettivi formativi del progetto “Complexity Literacy con i PCTO” nei termini delle competenze degli alunni
Per quanto riguarda gli alunni, la ricerca in corso di INDIRE declina in modo coerente con le attuali sfide globali le dimensioni della soggettività degli alunni e introduce proposte didattiche in grado di realizzare tali obiettivi educativi.
Fig. 2 Le declinazioni delle dimensioni della soggettività da formare oggigiorno negli alunni
La prima delle ipotesi formulate (Aiello, 2019) è che l’educazione debba interrogarsi su un costrutto chiave della soggettività nel mondo moderno e contemporaneo: la riflessività (in quanto componente essenziale della responsabilità) (Aiello, 2022). Se la modernità è infatti un progetto di affermazione della riflessività dell’individuo sulla base della convinzione che ciò significhi costante progresso, tuttavia l’esteriorizzazione delle funzioni mentali nelle reti digitali, che rende possibile una grande apertura all’alterità, modifica profondamente la funzione riflessiva esercitabile e la soggettività intesa come prerogativa legata alla coscienza individuale. La rivisitazione che l’educazione deve guidare riguarda un radicale mutamento del nostro modo di immaginarci come soggetti che agiscono insieme ad altri nel tempo e nel mondo spingendoci a riconoscere l’interconnessione mondo sociale/ambiente naturale, mente/corpo, uomo/tecnica, soggetto/oggetto, come l’epistemologia della complessità sostiene.
Tra le altre componenti della soggettività che oggi richiedono rivisitazione vi è l’originalità, connessa, ad esempio, a numerosi quadri di competenza affermati a livello internazionale (Bacigalupo M. et. Al. 2016; sia in quelli UNESCO 2015 e 2017, cit.; Council of European Union, 2018; Gidley, Batemen, Smith, 2004) che fanno riferimento alla capacità di immaginare, anche in modo connettivo, una realtà alternativa, preferibile, piuttosto che probabile e di implementare azioni realizzative e trasformatrici del contesto.
L’autonomia oggi riguarda, ad esempio, il superamento dei divari digitali di diverso livello e la capacità di utilizzare diversi ambienti mediali per costruire un’opinione informata e partecipare consapevolmente alla sfera pubblica digitale, così come la capacità di progettare il proprio apprendimento, orientarsi e compiere scelte professionali che conducono alla realizzazione della propria identità sociale sviluppando aspirazioni nell’ottica della nuova economia, dell’interazione non subalterna con le tecnologie connettive e 4.0.
Una dimensione centrale per qualsiasi costrutto di soggettività è quella della memoria. La memoria assume, nell’epoca digitale, una nuova qualità legata all’esplosione dei moderni perimetri rappresentativi e alla praticabilità di forme individualizzate, diffuse, sfumate nella “vita quotidiana” e connettive di elaborazione. Tale area di competenza va strutturata non solo con riferimento alla capacità di guidare la narrazione (e l’autonarrazione) del Sé, delle precedenti esperienze e scelte di vita, ma anche come memoria collettiva, attraverso le dimensioni immaginarie dell’identità culturale (e dell’identità culturale digitale) e la partecipazione alla emersione e valorizzazione del patrimonio culturale in ambienti e con linguaggi digitali.
Tutto quanto sopra espresso si può sintetizzare come domanda, posta al contemporaneo mondo dell’educazione, di insegnare ad “abitare” la complessità, di reimmaginare l’agency in quanto fine dell’educazione rimuovendo gli ostacoli presenti nel curricolo e nella pratica didattica.
Nello sviluppo del progetto, la costruzione di un curricolo per l’educazione alla complessità (che intende superare la separazione tra discipline, il focus esclusivo sugli aspetti cognitivi dell’insegnamentro/apprendimento, la preponderanza della didattica espositiva e per gruppi classe, la cesura tra apprendimenti dentro/fuori la scuola) potrà avvalersi, oltre che della progettazione da parte di INDIRE e degli enti del Terzo Settore, anche di proposte di differente origine: proposte che nascono dalla scuola (da singole scuole o reti di scuole) e che sono prodotte dal basso; proposte basate sull’uso del digitale e di logiche smart, connettive, di rete attraverso la sinergia con imprese e Istituti Tecnici Superiori; proposte derivanti da altri tipi da altri tipi di Enti Ospitanti, enti territoriali, Università e centri di ricerca, hub di innovazione.
Il digitale può costituire una straordinaria risorsa per l’educazione alla complessità, perché attraverso il coinvolgimento di partner esterni, la relazione consapevole, innovativa e produttiva con il patrimonio artistico, culturale e sociale, il rapporto con il territorio e le sue vocazioni professionali, l’incontro con il mondo del lavoro nelle nuove forme economiche digitali e green potenzia l’abitudine ad esplorare/generare nuovi punti di vista e nuove connessioni promuovendo la cittadinanza attiva sul piano globale e l’attitudine a gestire il cambiamento costante che caratterizza il nostro tempo.
Riferimenti bibliografici
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Aiello L., Borri M., Calzone S., Minichini C. (2021), Complexity Literacy in the Italian Secondary School: a Pilot Experience, Edulearn21 Conference Proceedings, 11259-11267.
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