IL RUOLO DELLA BIOGRAFIA NELLA TRASMISSIONE CULTURALE: SCRIBUNT, UN PROGETTO INCLUSIVO ALL’UNIVERSITÀ DI TRENTO

di Maria Barbone e Susanna Pedrotti, BUD – Biblioteca Digitale Universitaria Università degli Studi di Trento.

A partire dal 2018, Anno del Patrimonio culturale europeo, l’Università di Trento ha realizzato diversi progetti transdisciplinari[1] a cui hanno partecipato studenti e studentesse dell’ateneo trentino, della Libera Università di Bolzano, e anche degli Istituti di istruzione secondaria superiore coinvolti nell’alternanza scuola-lavoro. Le discipline accademiche coinvolte spaziano dall’architettura alla matematica, dalla letteratura alla musica e alla psicologia[2], ciò lascia intendere l’ampio spettro di competenze trasversali collegate tra loro per dare voce a quel patrimonio culturale “dimenticato” di un territorio, in questo caso il Trentino-Alto Adige.[3]

Durante l’anno accademico 2020-2021 il progetto di ricerca “Ecoltura. Per una ecologia della cultura” si è proposto di far conoscere e divulgare patrimoni culturali posseduti e conservati da biblioteche, archivi, musei del Trentino. Si tratta di libri, riviste, manoscritti di vario genere, disegni e fotografie, oggetti e collezioni tematiche, legati ad alcune figure che, a partire dal XVIII secolo, hanno progressivamente costruito l’ecosistema culturale del territorio in campo artistico, umanistico, sociale e scientifico[4]. Attraverso un linguaggio alternativo a quello verbale, sfruttando cioè la comunicazione grafico-figurativa, il progetto arriva a tradurre visivamente luoghi, persone, opere, storie, concetti e idee[5] con lo scopo di narrare “la vita e le opere” per mezzo della comunicazione digitale e delle scienze della rappresentazione.

Ecoltura”fa propri i principi fondamentali della scienza aperta e soprattutto l’accesso aperto ai prodotti della ricerca a disposizione della comunità in forma digitale, online, permanente, “gratuita” e libera da buona parte delle restrizioni dettate dalle licenze per i diritti di sfruttamento commerciale. Si comunicano e si divulgano le ricerche pubblicamente e in open access perché la conoscenza è bene comune[6], ma per garantire l’efficacia si seguono i principi “Fair” (Findable, Accessible, Interoperable and Reusable): ogni ricerca deve essere “rintracciabile, accessibile, interoperabile e riutilizzabile)[7].

Ecoltura” sceglie come genere narrativo la biografia, “… genere ibrido che intreccia la realtà di una esperienza di vita e la finzione di un racconto che rielabora quella determinata storia”[8].

L’interesse nei confronti della biografia e del biopic (film biografico) è oggi in continua crescita perché le persone riescono ad immedesimarsi nella storia, dal momento che si legge di vite che nella narrazione appaiono semplificate, regolari, poco complicate.

“… Ogni biografia compie in fondo un piccolo miracolo: è una finzione che, però, narra la vita di un individuo realmente esistito che, di per sé, è opaco e inaccessibile nella sua interiorità; diventa invece trasparente quando la biografia trasforma la non fiction in fiction …”.[9] La biografia assume quindi connotati di trasparenza e ciò accade perché scrivere una vita significa metterne ordine in modo coerente, seguendo delle tappe: nascita, formazione, maturità e morte[10]. Nella finzione tutto funziona, per gli eventi che si susseguono, il prima e il dopo, nella finzione tutto è chiaro, cosa che non succede mai nella realtà.[11]

“Nel caso di “Ecoltura”, la realtà è costituita da documenti del passato; la “finzione” riguarda invece la rielaborazione delle fonti scientifiche ai fini di una diffusione culturale”[12].

Ogni personaggio viene presentato negli aspetti scientifici e umani che garantiscono insieme l’eredità culturale tra passato e presente: sono importanti le fisionomie, le amicizie, le abitudini, i luoghi, le emozioni, cioè anche gli aspetti marginali e minimi per la storia ufficiale che, però, rendono trasparente e dunque avvicinabile ogni individuo[13].

Tutti gli eventi di una biografia vengono ordinati come un vero e proprio “elenco” secondo una trama coerente e per questo motivo la biografia riscuote successo, il caos della vita reale si normalizza attraverso una narrazione lineare. Elencare una successione di fatti in forma quasi di lista può provocare la “vertigine” di un’apertura inesauribile (in dizionari, enciclopedie, web) perché si può sempre aggiungere qualcosa.[14] Basti pensare a progetti moderni come Wikipedia[15], l’enciclopedia online libera, collaborativa e partecipativa perché chiunque può apportare il proprio contributo scrivendo nuove voci e modificando quelle già esistenti, andando così a trasformare il rapporto tra individui e cultura.

Sulla scia di Wikipedia, l’8 marzo del 2010, Giornata internazionale dei diritti delle donne, nasce l’Enciclopedia delle donne, o enciclopediadelledonne.it, da un’iniziativa di Rossana Di Fazio e Margherita Marcheselli, per continuare il lavoro di ricerca sulle donne avviato da centri di documentazione e librerie, associazioni, biblioteche, archivi, università, siti. Questa enciclopedia è disponibile e consultabile gratuitamente in rete e proprio grazie alla rete si propone di divulgare due importanti scopi[16]:

Intanto la conoscenza, nomi e cognomi. Ogni nome e cognome fa una storia, e ogni storia singola va in un paesaggio pieno di storie, e tutto diventa la Storia. Ma senza la storia delle donne – di tutte le donne – non si fa una bella Storia: si fanno degli schemi, delle approssimazioni, dei riassunti che non somigliano più a niente. E che fan danno.

L’altra cosa che si divulga da sé facendo un’Enciclopedia delle donne è l’idea della libertà: la conoscenza delle donne in carne e ossa del passato e del presente, al pari dell’esperienza, sgretola le grate di quei pochi, limitati modelli a cui la loro vita (destino, vocazione, intelligenza, desiderio) viene ancora ricondotta, ottusamente certo, ma con un’ostinazione e una potenza (anche una prepotenza) che sorprende.

Due sono le particolarità dichiarate dell’enciclopediadelledonne.it: evidenziare le “relazioni” tra il soggetto della biografia e altre donne (e uomini) per documentare “l’effetto di coralità”, cioè quella comunità di destino che caratterizza la sensibilità contemporanea e la ricerca sulle donne nella storia; sostenere i «ritratti a colori», cioè biografie della vita pubblica e privata (ben documentate), lontane dall’agiografia e attente invece a zone d’ombra e a ciò che non si conosce ancora. La biografia, infatti, tende alla trasparenza, ma sempre in relazione all’opacità del reale; è singolarità, ma sempre in equilibrio tra stereotipi ed esemplarità di genere[17].

Con lo scopo dunque di dare rilievo al genere biografico, soprattutto al femminile, all’Università di Trento nel 2020, in piena pandemia da Sars-CoV-2, si è dato avvio ad un progetto nato dalla collaborazione tra la BUD[18], la biblioteca digitale universitaria, e il Dipartimento di Psicologia e Scienze Cognitive dell’Università di Trento. Il progetto, che rientra a pieno titolo nella terza missione delle università, nasce in seguito alla richiesta arrivata alla biblioteca da parte di Lucia Rodler, docente di Letteratura, pregiudizi e stereotipi e Retorica e scrittura nel Dipartimento di Psicologia e Scienze Cognitive dell’Università di Trento, di tenere degli incontri di information literacy e scrittura per il Web per gli studenti e le studentesse tirocinanti di Psicologia.

Originariamente la BUD si indirizza verso Wikipedia perché le funzioni della piattaforma, utilizzate in modalità collaborativa, permettono di rafforzare le competenze di scrittura, di sviluppare il senso critico, di lavorare al recupero delle fonti, di apprendere nozioni di diritto d’autore e di proprietà intellettuale, di confrontarsi sull’opportunità e il senso della conoscenza ad accesso aperto, secondo quanto già sperimentato in iniziative interdipartimentali di terza missione realizzate con successo all’Università di Trento negli anni precedenti.[19]

Successivamente una studentessa del corso di Laurea magistrale in Psicologia svolge il proprio tirocinio con la biblioteca digitale scrivendo biografie di donne in posizioni apicali nelle realtà aziendali italiane (Presidenti, CEO o fondatrici): una di queste diventerà oggetto della sua tesi di laurea.[20] Queste biografie sembrano adatte ad essere sottoposte all’attenzione della comunità che cura Wikipedia, perché in linea con il progetto “WikiDonne”, la cui finalità è “di aumentare la diversità e migliorare la copertura di argomenti che riguardano le donne” nel sito, giacché solo il 16,68% delle biografie in italiano riguarderebbe figure femminili[21], ma in un secondo momento esse vengono proposte alla redazione dell’enciclopediadelledonne.it, il cui scopo, come già accennato, è di “promuovere la massima diffusione possibile della conoscenza del valore e della storia delle donne”[22].

La biblioteca digitale concorda di strutturare il tirocinio in modo tale da far apprendere o rafforzare competenze di ricerca bibliografica e scrittura che permettano di redigere una sintetica voce biografica, destinata alla diffusione online.

Delle cinque voci biografiche scritte dalla studentessa secondo i criteri richiesti sia da Wikipedia sia dall’enciclopediadelledonne.it, solo una viene accolta e pubblicata[23], ma sarà la prima di molte a seguire.

Da questo momento in poi, infatti, si seguirà, anche per la scrittura di biografie sull’enciclopediadelledonne.it, il modello nato all’interno di “Ecoltura” di cui si è scritto sopra. Il metodo proposto dalla docente si svolge nelle cinque tappe previste da Aristotele che si vorrebbero diffondere presso studenti e studentesse dell’Università e delle scuole superiori del Trentino: l’inventio (ritrovamento dei materiali), la dispositio (l’ordine dei materiali), l’elocutio (la vera e propria fase di scrittura), la memoria (qui la bibliografia, cioè il riferimento ai testi con cui ogni biografia dialoga), e infine l’actio, la restituzione pubblica del lavoro.

Per “Ecoltura” la biblioteca digitale guida il lavoro di quattro studentesse di scuola superiore che scelgono il Dipartimento di Psicologia e Scienze Cognitive per svolgere il periodo di apprendistato di Alternanza Scuola-Lavoro. Alle giovani, del Liceo Scientifico «Galileo Galilei» di Trento e dell’Istituto «Alcide Degasperi» di Borgo Valsugana (Trento), viene assegnato il compito di redigere la biografia di due cantanti del XVIII secolo, Angelica Catalani e Giuseppina Grassini[24], legate ad una delle figure prese in considerazione dal progetto, e cioè il musicista roveretano Giacomo Gotifredo Ferrari. Le studentesse vengono istruite sul fatto che le donne di cui scriveranno la biografia vanno inserite in un contesto di storia sì generale ma anche personale, fatta cioè di incontri e intrecci, come ogni vita.

Susanna Pedrotti, coordinatrice dei corsi di formazione e formatrice ella stessa all’interno delle Biblioteche UniTrento, tiene un laboratorio sulla ricerca bibliografica e la valutazione delle fonti cartacee e digitali, porta a conoscenza delle giovani la citazione corretta delle fonti e gli stili di citazione possibili, fa lezione sul plagio e il diritto d’autore, quindi invita le studentesse ad applicare quanto appreso, organizzando il materiale e iniziando a scrivere una bozza di biografia. Seguono alcuni incontri online con le studentesse per revisionare in itinere le bozze di redazione delle voci.

La biblioteca universitaria digitale prepara e pubblica sul portale delle Biblioteche UniTrento una Libguide[25] che, curata da Maria Barbone e da Elena Bernardini, assegnista di ricerca del Dipartimento di Ingegneria e Architettura e collaboratrice del progetto, permette di raccontare e mostrare una parte dei risultati del progetto. Tra i materiali raccolti e pubblicati all’interno della Libguide vi sono anche le relazioni finali del lavoro svolto dalle studentesse e presentato alle loro docenti e classi, organizzate in slide dalla grafica accattivante.[26]

Successivamente le due biografie vengono pubblicate sull’enciclopediadelledonne.it, andando così a consolidare la collaborazione tra l’ateneo trentino e le ideatrici dell’Enciclopedia. Nei corsi della laurea magistrale di Psicologia si introduce la scrittura di biografie con il conseguimento dei relativi crediti formativi.

Il progetto ha ormai un aspetto ben definito e la biblioteca universitaria digitale dà vita nel 2021 a ScriBUnT, acronimo di Gruppo di Scrittura di Biografie dell’Università di Trento e nel frattempo cresce il numero degli studenti che vogliono partecipare ad arricchire l’elenco delle voci femminili da sottoporre alla redazione dell’enciclopediadelledonne.it per la pubblicazione online.[27]

Nel 2022, grazie alle numerose voci che rispondono ai requisiti dell’enciclopediadelledonne.it, il gruppo di scrittura dell’Università viene riconosciuto formalmente come NOE, vale a dire un Nucleo Operativo dell’enciclopedia.[28] La BUD pubblica sul sito della Biblioteche UniTrento una Libguide dedicata a ScriBUnT[29], strutturata in modo che chiunque possa conoscere in maniera più approfondita il progetto, possa collaborare attivamente con la creazione di nuove voci e possa proporre nuovi argomenti. La LibGuide accoglie anche le voci biografiche in bozza, in attesa di eventuale approvazione e pubblicazione sull’enciclopediadelledonne.it.

L’obiettivo didattico, sottolinea Lucia Rodler nelle sue lezioni e nei suoi interventi, è insegnare buone pratiche di lettura e scrittura di materiali per la ricerca biografica, con un metodo replicabile in ogni settore di ricerca. Redigere voci biografiche femminili dà anche nuova vita a donne che sono un patrimonio culturale della storia, e il racconto delle loro vite le strappa all’oblio dove sono state relegate anche in quanto donne.

Ma ScriBUnT è soprattutto un progetto innovativo di learning by doing: come si trasformano alcuni documenti in narrazione? Come si struttura un paragrafo? Come si evitano errori di linguaggio, sintassi e ortografia?

Il percorso prevede una formazione strutturata con lezioni sia a distanza sia in presenza: lezioni in presenza sulla sintassi, la retorica e il publicspeaking a cura della docente e delle sue collaboratrici; lezioni online sulla ricerca bibliografica, l’affidabilità e l’autorevolezza delle fonti, nonché la citazione bibliografica a  cura della biblioteca; scrittura del riassunto a cura di Claudia Crocco, assegnista di ricerca del Dipartimento di Lettere e Filosofia, e infine il racconto fatto in aula da studenti e studentesse del Dipartimento di Psicologia e Scienze Cognitive che hanno scritto per l’enciclopediadelledonne.it e portano la loro testimonianza dell’esperienza.

I soggetti delle vite che diventeranno in seguito delle voci enciclopediche vengono scelti autonomamente da studenti e studentesse. Spesso le biografie individuate sono vicine agli interessi e alla storia personale di chi le scrive, un esempio su tutti la voce enciclopedica “Emma Jung[30]” è stata scritta da Ashia D’Onofrio, laureata in Psicologia Clinica presso l’Università degli Studi di Trento, con una tesi su “Emma Jung e la psicobiografia”, in cui ha tentato di connettere due ambiti a lei molto cari: la psicologia e la letteratura.

Le voci in fase di bozza diventano sempre più precise e curate, la docente e la biblioteca verificano la correttezza delle fonti, lo stile, e la corrispondenza alle linee guida e ai criteri richiesti dall’enciclopedia[31]. La biografia viene infine presentata alla classe anche grazie all’aiuto di slide, e infine inviata alla redazione dell’enciclopedia che la rivede ulteriormente prima di decidere se pubblicarla.[32]

Il racconto di queste vite esemplari contribuisce a restituire visibilità e significato al modo in cui queste donne avevano scelto di appartenere al mondo, comprensivo delle loro relazioni e delle loro esperienze, e le strappa dal silenzio in cui sono state relegate da un sistema di paure su cui si fonda la spartizione di disuguaglianze di genere.

Poiché le comunità di pratica contro il silenzio sono il tema 2023 di Educa, il Festival dell’Educazione di Rovereto (coordinato da Paola Venuti, Prorettrice alla Didattica e Professoressa di Psicologia dinamica dell’Università di Trento)[33], e ScriBUnT è proprio una comunità di pratica che si apre per togliere dal silenzio sempre più donne, l’Università si candida con un laboratorio di scrittura dal titolo “Scrivere la biografia di una donna”. Il Comitato promotore di Educa accoglie positivamente la proposta e a metà di aprile viene svolto un workshop a cui partecipano studenti e studentesse, cittadine, insegnanti, bibliotecarie, persone impegnate localmente in associazioni e progetti culturali, si impara il metodo di lavoro di ScriBUnT e si redigono le bozze delle biografie di un’artista e di una scienziata trentine[34]. Una delle due fondatrici dell’enciclopediadelledonne.it, Rossana Di Fazio, si collega da remoto all’evento, dialogando di memoria, biografia e scrittura.

Dopo questi esiti più che positivi, i risultati di ScriBUnT vengono sottoposti all’attenzione del Tavolo di docenti delegati e delegate all’Equità e Diversità dell’Università di Trento, presieduto dalla prorettrice, i quali suggeriscono di dare spazio anche alle biografie di donne rilevanti nell’area STEM, coinvolgendo nuovamente studenti e studentesse in alternanza scuola-lavoro afferenti ai Dipartimenti scientifici dell’ateneo.

ScriBUnT si avvia dunque a una nuova fase, anche in dialogo con altre iniziative già attuate dalla Commissione Pari Opportunità della Provincia Autonoma di Trento e dall’Università, e con lo sguardo rivolto all’orientamento nella scelta dei percorsi di studio di studenti e studentesse e a insegnanti nelle scuole; all’integrazione nei progetti di empowerment femminile in atto nell’Ateneo; alla collaborazione con le istituzioni territoriali che conservano fonti, documenti e materiali utili alle biografie, non da ultima la locale Università della Terza Età e del Tempo disponibile, frequentata da discenti maturi, in un dialogo tra generazioni e storia sicuramente fruttuoso. Tra i risultati attesi, commenta sempre Lucia Rodler, c’è infatti “quello di creare una comunità di biografe e biografi di ogni età che cerca, attraverso la scrittura, di attuare quella ricerca di fraternità che per Mauro Ceruti e Francesco Bellusci caratterizza l’umanesimo globale contemporaneo, cioè la coscienza di una comunità etica e politica”[35].

Il Progetto ScriBUnT è attualmente candidato alla selezione di UniTrento Internal Call for Research 2023, all’interno del Programma Nazionale della Ricerca 2021-2027, ed è in fase di pubblicazione su un periodico nazionale dedicato al mondo delle biblioteche un articolo che racconta l’esperienza fin qui affrontata dal gruppo di scrittura.[36]

Da un esperimento iniziale partito in sordina, ScriBUnT è andato delineandosi e crescendo sempre più, coinvolgendo lungo il suo percorso studenti, studentesse, docenti, istituzioni e associazioni locali, cittadini e cittadine.

ScriBUnT ha valorizzato, promosso, divulgato e diffuso conoscenza attraverso la realizzazione di biografie femminili rese immediatamente disponibili in rete grazie all’accesso aperto, con caratteristiche che corrispondono all’obiettivo di terza missione dell’Università poiché sono riconducibili ad esso la scienza aperta, la formazione permanente, la valorizzazione del patrimonio e da ultimo, il public engagement[37]. Infine, nella scelta di occuparsi di biografie di donne e delle loro relazioni tutta l’esperienza si è tradotta in una forma importante di educazione culturale, portata avanti a livello di sperimentazione accademica e laboratoriale con risultati tangibili, educazione che rimedia all’omissione di nomi di donne dal panorama storico dell’umanità.  Perché, se come scrive Daniela Brogi, “non si tratta di aggiungere nomi (…), o di ripescare a caso nella pattumiera della storia, ma di riconsiderare, studiare e raccontare presenze e mancanze secondo una sintassi e una architettura diverse”[38], ScriBUnT è uno strumento didattico collegiale, democratico e inclusivo per mettere in prospettiva e prendere sul serio lo spazio riservato alle donne, rimasto troppo spesso f


[1] Il progetto “Il micologo Giacomo Bresadola – Nuova cornice per un’icona” nasce nel 2018 grazie a Casimira Grandi, docente di Storia sociale nel Dipartimento di Sociologia e Ricerca sociale, referente dell’Università di Trento per l’Anno del Patrimonio culturale europeo. Sempre dello stesso anno è il progetto “I quaderni verdi di Casa Marzani” nell’ambito di ViC-CH Visual Culture and Cultural Heritage, arrivato nel 2023 alla sua terza edizione. Finanziato dal “Fondo Euregio per la Mobilità”,  avviato dall’Università di Trento in occasione del 2018 Anno del Patrimonio culturale europeo e ascrivibile al progetto “Il brand della memoria”, centrato sullo studio e sulla conservazione della cultura materiale di un popolo, il progetto nell’anno accademico 2018/2019 si è svolto in collaborazione con la Facoltà di Scienze della Formazione della Libera Università di Bolzano: i risultati sono stati poi oggetto di un seminario conclusivo di riflessioni sulle arti visive e grafiche nonché sulla memoria digitale, seminario aperto a tutta la cittadinanza che ha partecipato al Festival dell’Economia di Trento del 2019.  Il progetto “Ecoltura. Per una ecologia della cultura” ha preso invece avvio nel 2020 grazie a Lucia Rodler, docente di Letteratura italiana del Dipartimento di Psicologia e Scienze Cognitive, e a Giovanna Massari, docente di Architettura del Dipartimento di Ingegneria civile ambientale e meccanica, con l’intento, anche questa volta, di valorizzare, promuovere, diffondere la conoscenza del patrimonio materiale e immateriale custodito in Trentino coinvolgendo archivi, biblioteche, scuole, fondazioni presenti sul territorio.

[2] Nel progetto “Ecoltura. Per una ecologia della cultura” sono coinvolti docenti del Dipartimento di Matematica (Marco Andreatta e Claudio Fontanari) e di Lettere e Filosofia (Carla Gubert); Elena Bernardini, assegnista del Dipartimento di Psicologia  e Scienze Cognitive, poi dottoranda del Dipartimento di Ingegneria civile ambientale e meccanica; Vittoria Martinelli, assegnista del Dipartimento di Matematica; Cristiana Volpi, storica dell’architettura del Dipartimento di Ingegneria civile ambientale e meccanica; Angela Romagnoli, musicologa dell’Università di Pavia, e Maria Giulia Lugaresi, matematica dell’Università di Ferrara.

[3] Numerose Istituzioni pubbliche del Trentino Alto-Adige hanno collaborato e messo a disposizione i materiali su cui lavorare, tra cui la Biblioteca Civica «Tartarotti» di Rovereto, la Biblioteca Pubblica Comunale di Ala, la Biblioteca del MUSE-Museo delle Scienze, la Fondazione Museo Storico di Trento, il Polo Culturale Diocesano «Vigilianum» di Trento, la Biblioteca Comunale di Trento. Per alcuni progetti, come “I quaderni verdi di Casa Marzani” nell’ambito di VIC-CH, hanno aperto i propri archivi anche privati cittadini, come la famiglia Marzani di Villalagarina (Trento).

[4] L. Rodler, Con altre parole. La divulgazione umanistica, Marsilio, Venezia 2023, p. 105. Bianca Laura Saibante, Gianfrancesco Malfatti, Giacomo Gotifredo Ferrari, Giacomo Bresadola, Luisa e Marco Anzoletti, Vittore Bona, Mario Kiniger sono i nomi di uomini e donne al centro del progetto e riletti in una nuova chiave di narrazione transdisciplinare.

[5] E. Bernardini, “Ecoltura. Per un’ecologia della cultura. Incroci tra linguaggi digitali e linguaggi letterari” in «Griseldaonline. Il portaledella letteratura», 2022: https://site.unibo.it/griseldaonline/it/strumenti/elena-bernardini-ecoltura-per-un-ecologia-della-cultura (ultima consultazione 30/08/2023).

[6] G.A. Massari, «Postfazione»in L. Rodler, Con altre parole. La divulgazione umanistica, Marsilio, Venezia 2023, p. 115.

[7] Si vedano le pagine Open Science e Dati FAIR dell’Università di Torino: https://www.oa.unito.it/new/open-science/ (ultima consultazione 30 agosto 2023).

[8] L. Rodler, Ecoltura. Per un’ecologia della cultura. Un progetto di diffusione culturale in «Culture Digitali», n.1, sett.-ott. 2021 (ultima consultazione 30/08/2023).

[9] L.Rodler, Con altre parole. La divulgazione umanistica, Marsilio, Venezia 2023, p. 43.

[10] L. Rodler, Con altre parole. La divulgazione umanistica, Marsilio, Venezia 2023, p. 44.

[11] L. Rodler, La Biografia, in M. Barbone (a cura di), ScriBUnT, Biblioteche UniTrento 2023, distribuita con Licenza CC-BY-NC-SA 4.0.

[12] L. Rodler, Ecoltura. Per un’ecologia della cultura. Un progetto di diffusione culturale in «Culture Digitali», n.1, sett.-ott. 2021 (ultima consultazione 30/08/2023).

[13] E. Bernardini, Introduzione al progetto in M. Barbone, E. Bernardini (a cura di), Ecoltura. Per un’ecologia della cultura, Biblioteche UniTrento 2021.

[14] U. Eco, Vertigine della lista, Bompiani, Milano 2009, p. 7.

[15] Cfr. I cinque pilastri di Wikipedia illustrano le caratteristiche dell’enciclopedia.

[16] R. Di Fazio, M. Marcheselli, L’impresa inhttp://www.enciclopediadelledonne.it/limpresa/ (ultima consultazione 30 agosto 2023).

[17] R. Di Fazio, M. Marcheselli, Criteri per la stesura delle voci dell’enciclopedia delle donne, in http://www.enciclopediadelledonne.it/ (ultima consultazione 30 agosto 2023).

[18] La BUD, la Biblioteca Universitaria Digitale dell’Università di Trento, è stata ufficialmente costituita nel 2021 in seguito a una riorganizzazione del Sistema bibliotecario di Ateneo dell’Università di Trento, divenuto Biblioteche UniTrento e oggi parte della Direzione servizi digitali e bibliotecari. Tra i suoi compiti figurano, trasversalmente alle quattro biblioteche fisiche che compongono le Biblioteche UniTrento, la gestione delle risorse bibliografiche digitali, la formazione, la comunicazione, la gestione del sito Web e dei social media.

[19] M. Barbone, «Apprendere nella biblioteca digitale. il progetto Bresadola come modello di formazione ed esperienza di e-learning collaborativo», in C. Grandi (a cura di), Il brand della memoria trentina. Il micologo Giacomo Bresadola patrimonio dell’umanità: nuova cornice per un’icona, Aracne editrice, Roma 2020, pp. 115-120.

[20] M.V. Atanasio, La costruzione del sé e dell’identità professionale femminile. L’importanza della biografia nella trasmissione culturale. [tesi di laurea], Università degli Studi di Trento, Trento 2020.

[21] Cfr. https://it.wikipedia.org/wiki/Progetto:WikiDonne (ultima consultazione 1° settembre 2023).

[22] Cfr. http://www.enciclopediadelledonne.it/wp-content/uploads/2019/10/Statuto-APS.pdf.

[23] M. V. Atanasio, Maria Bianca Farina, in: http://www.enciclopediadelledonne.it/ (ultima consultazione 1° settembre 2023).

[24] Le studentesse Margherita Albano, Elisa Ferrari scrivono la biografia di Angelica Catalani, mentre Eleonora Argentina, Monica Lorenzon redigono la vita di Giuseppina Grassini.

[25] La Libguide è uno strumento informativo diffuso tra le biblioteche accademiche, si tratta di una guida online che fornisce istruzioni sintetizzate in merito ad un argomento. M. Barbone, E. Bernardini, (a cura di) Ecoltura. Per un’ecologia della cultura, Biblioteche UniTrento, 2021.

[26] «I protagonisti dell’autobiografia», in Giacomo Gotifredo Ferrari, musicista (1763-1842), Ecoltura. Per un’ecologia della cultura, Biblioteche UniTrento 2021.

[27] Rodler, L. Con altre parole. La divulgazione umanistica, Marsilio, Venezia 2023, p. 64 e seguenti.

[28] «Coordinare un NOE, un Nucleo Operativo dell’Enciclopedia», in http://www.enciclopediadelledonne.it/partecipa/ (ultima consultazione 30 agosto 2023).

[29] M. Barbone (a cura di), ScriBUnT, Biblioteche UniTrento, 2023, distribuita con Licenza CC-BY-NC-SA 4.0.

[30] Si veda la voce Emma Jung in : http://www.enciclopediadelledonne.it/.

[31] I criteri di stesura delle voci in http://www.enciclopediadelledonne.it/partecipa/ (ultima consultazione 30 agosto 2023).

[32] I contenuti dell’enciclopediadelledonne.it sono pubblicati con Licenza CC-BY-NC-SA 4.0.

[33] Nuovi Alfabeti, Educa, 13.mo Festival dell’Educazione, Rovereto, 14-15-16 aprile 2023, https://www.educaonline.it/.

[34] I nomi proposti sono quelli delle trentine Angioletta Coradini, scienziata, e Ines Fedrizzi, artista.

[35] L. Rodler, documento non pubblicato. La citazione di comunità fraterna è tratta da M. Ceruti, F. Bellusci (a cura di), Il secolo della fraternità. Una scommessa per la Cosmopolis, Castelvecchi, Roma 2021.

[36] É in corso di stampa un articolo sull’esperienza di ScriBUnT: M. Barbone, S. Pedrotti, ScriBUnT: un’esperienza di terza missione e public engagement all’Università di Trento, in «Biblioteche Oggi», 2023.

[37] M. Cassella, «Il ruolo delle biblioteche accademiche»in D. Deana, (a cura di) La biblioteca accademica, Editrice Bibliografica, Milano 2022, p. 390.

[38] D. Brogi, Lo spazio delle donne, Einaudi, Torino 2022, p.23.

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L’Articolo è tratto dal volume collettaneo “Culture Digitali. Relazioni, Empatia. Paradigmi della nuova rivoluzione industriale. Ed. STAMEN ISBN 97912810452993.

Si ringrazia l’Editore STAMEN per la gentile concessione alla pubblicazione nella Rivista “Culture Digitali” ISSN 2785-308X.