IL PATRIMONIO CULTURALE DELLA MODA NELL’EPOCA DELL’INFLUENCER MARKETING E DELLA CREATOR ECONOMY.

Di Angela Esposito

Abstract:

The Cultural Heritage of Fashion in the Era of Influencer Marketing and the Creator Economy.

This study delves into how influencer marketing and the creator economy have reshaped the fashion industry’s cultural heritage. Influencers have emerged as pivotal in setting trends and promoting brands by leveraging their digital platforms to build authentic connections with audiences. However, their influence raises issues surrounding transparency and authenticity. Meanwhile, the creator economy democratizes content production, enabling individuals to monetize their creativity and preserve fashion heritage through storytelling on digital platforms.

While these developments enhance the accessibility and preservation of fashion’s cultural legacy, they also pose risks of diluting authenticity and fostering superficial engagement. The digitalization of cultural heritage offers opportunities for global outreach and innovation but necessitates responsible practices to ensure the respectful treatment of cultural traditions.

The paper concludes that a balance must be struck between innovation and the preservation of fashion’s cultural heritage. Recommendations include fostering interdisciplinary collaboration, promoting sustainable practices, and establishing guidelines for transparency in influencer-brand collaborations. This synergy between digital innovation and cultural respect could pave the way for a meaningful and sustainable future in fashion.

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L’influencer marketing e la creator economy hanno trasformato il panorama della moda, cambiando radicalmente il modo in cui i consumatori interagiscono e percepiscono i marchi.

Questo studio esplora il ruolo cruciale che il fenomeno dell’influencer marketing e la creator economy, giocano nel modellare l’evoluzione del patrimonio culturale della moda.

Dapprima si analizza come l’influencer marketing abbia cambiato il concetto di autorevolezza nella moda. Gli influencer, con i loro numerosi follower e la capacità di creare contenuti coinvolgenti, sono diventati figure chiave nel determinare le tendenze e promuovere i marchi. La collaborazione tra case di moda e influencer ha permesso di raggiungere nuovi pubblici e presentarsi in modo più autentico e accessibile. Tuttavia, queste collaborazioni sollevano anche questioni riguardanti la trasparenza e l’autenticità.

Allo stesso tempo, la creator economy[1] – nonché l’economia basata sulla monetizzazione attraverso la creazione di contenuti da parte di persone con passioni differenti- ha aperto nuove opportunità per conservare e condividere il patrimonio culturale della moda.

Grazie alle piattaforme digitali e ai social media, i marchi possono raccontare storie affascinanti e preservare la loro storia attraverso video, foto e articoli. Questa democratizzazione della narrazione ha permesso ai consumatori di partecipare attivamente alla creazione e alla condivisione di contenuti, aumentando il valore del patrimonio culturale della moda.

Come ogni fenomeno, esiste anche un lato negativo che va esplorato, ovvero: la produzione e la condivisione rapide di contenuti possono diluire il valore culturale della moda, riducendo l’autenticità e la rilevanza delle narrazioni. Inoltre, la velocità con cui i contenuti vengono consumati può compromettere la connessione emotiva tra i consumatori e il patrimonio culturale della moda.

In conclusione, l’influencer marketing e la creator economy stanno cambiando il modo in cui il patrimonio culturale della moda viene creato, condiviso e consumato. Anche se offrono nuove opportunità per la promozione e la conservazione della moda, presentano anche sfide in termini di autenticità, trasparenza e valore culturale.

Diventa essenziale che i marchi di moda e gli stakeholder trovino un equilibrio tra sfruttare queste nuove piattaforme e preservare l’integrità e il significato del patrimonio culturale della moda per le generazioni future.

Moda e Influencer Marketing. Storia dell’Influencer Marketing nel Settore della Moda

L’influencer marketing nel settore della moda ha avuto un’evoluzione rapida e significativa, partendo da collaborazioni occasionali con celebrità fino a diventare una componente strategica fondamentale per i marchi. Nei primi anni 2000, i brand di moda iniziavano a riconoscere il potere delle celebrità nel promuovere i loro prodotti. Tuttavia, con l’avvento dei social media, soprattutto piattaforme come Instagram e YouTube, è emerso un nuovo tipo di promotore: l’influencer. Questi individui, spesso non celebri in senso tradizionale, hanno costruito grandi seguiti grazie alla loro capacità di creare contenuti autentici e coinvolgenti.

Entro la metà degli anni 2010, l’influencer marketing si è affermato come una strategia di marketing indispensabile per i marchi di moda. La capacità degli influencer di raggiungere target specifici in modo diretto e personale ha trasformato il modo in cui le aziende comunicano con i loro consumatori.

Secondo una ricerca condotta da Business Insider[2], il mercato globale dell’influencer marketing era valutato a circa 8 miliardi di dollari nel 2019, con una previsione di crescita fino a 15 miliardi di dollari entro il 2022. Oggi ha un valore di 30,81 miliardi di dollari, arrivando a sfiorare i 50 miliardi entro il 2028[3].

Ruolo degli Influencer nel Creare Tendenze, Promuovere Brand e Influenzare il Comportamento dei Consumatori

Gli influencer svolgono un ruolo cruciale nella creazione di tendenze e nella promozione dei brand. Attraverso le loro piattaforme come Instagram, Tiktok, Youtube, gli influencer mostrano nuovi stili, capi di abbigliamento e accessori, influenzando direttamente le scelte di moda dei loro follower. Questo fenomeno è particolarmente evidente nei micro-influencer (coloro che hanno un numero di follower inferiore ai 150mila), che hanno un seguito più ridotto ma estremamente fedele, e nei macro-influencer (coloro che hanno un numero di follower superiore ai 150mila), che hanno una portata molto più ampia.

Sebbene oggi, dopo il Caso Pandoro, sia discutibile il suo ruolo, va comunque menzionata la figura di Chiara Ferragni, apri pista del fenomeno in esame. Di fatti, rimane una delle fashion influencer più influenti al mondo. Il suo blog, “The Blonde Salad”[4] lanciato nel 2009, mostrava il lifestyle e le tendenze del momento, gettando le basi di quello che poi divenne “l’effetto Ferragni”. Grazie alle sue doti comunicative, Chiara è stata in grado di dettare i trend, mandando sold-out i capi che le aziende di moda le chiedevano di promuovere sui suoi profili social, attraverso contenuti quali: post, reels e stories.

Il suo profilo Instagram ha trasformato il modo in cui i marchi di moda si approcciano al marketing digitale, veicolando nelle loro forme di pubblicità figure di spicco come la sua.

Quanto sopra menzionato è reso possibile dal legame relazione che i talent creano con la propria community online, nonché i followers.

Va ricordato che la figura degli influencers non si limitano semplicemente a promuovere i prodotti. Riescono infatti, a creare un legame emotivo e di fiducia con i loro followers, che a loro volta vedono figure come Chiara Ferragni, punti di riferimento. Questo rapporto di fiducia, fa si che ne influenzino i comportamenti di consumo e le decisioni di acquisto. Motivo per cui i brand di Moda, ingaggiano i creators più in voga del momento, per promuoverne l’acquisto dei prodotti. Secondo una ricerca condotta da Launchmetrics[5] – piattaforma che serve per monitorare le performance dei media online e delle strategie di marketing, si rileva che il 49% dei consumatori si affida ai consigli degli influencer per le proprie decisioni di acquisto.

Analisi delle Strategie di Marketing Utilizzate dagli Influencer nel Settore della Moda

Le strategie di marketing degli influencer nel settore della moda sono varie e innovative. Tra le più comuni vi sono le collaborazioni per le campagne pubblicitarie, i post sponsorizzati sui social media, le recensioni di prodotti e la partecipazione a eventi di moda.

Una strategia di successo è l’utilizzo di alcune tipologie di contenuti presenti su Instagram, tra questi menzioniamo le “Instagram Stories”(video clip di 30 secondi che scadono dopo 24 ore) e “Reels”(video dinamici che rimangono sul profilo social) per mostrare i prodotti in uso quotidiano, creando contenuti che appaiono naturali e autentici.

Significativa è stata la collaborazione tra l’influencer Aimee Song e il marchio Revolve[6]. Durante questa collaborazione, la talent ha sviluppato dei contenuti in modo talmente creativo e dinamico che ha permesso di promuovere la linea di abbigliamento del marchio, in modo totalmente innovativo ed efficace.

Tuttavia, la promozione di un prodotto/brand, da parte degli influencers, può talvolta avere degli aspetti negativi, come quello di essere percepita solo come sfruttamento pubblicitario a discapito dell’autenticità del brand.

Esempio eclatante degli ultimi tempi, è stato il Caso Pandoro, dove a seguito di norme poco chiare tra il brand Balocco e la talent Ferragni, la reputazione di entrambi è stata danneggiata fortemente per mancanza di trasparenza dalle parti, a discapito di chi acquistava i prodotti convinto di far beneficenza.

 In questo caso, un rischio, è quello di percepire le collaborazioni come poco genuine, danneggiando la reputazione dell’influencer e/o del brand. Inoltre, la crescente regolamentazione in merito alla trasparenza nelle sponsorizzazioni richiede agli influencer di dichiarare chiaramente i post sponsorizzati, il che può ridurre l’efficacia percepita di tali post.

Questo, fa riflettere su quanto l’influencer marketing abbia rivoluzionato il settore della moda, creando nuove opportunità e sfide. Gli influencer continueranno a giocare un ruolo centrale nel modellare le tendenze e influenzare i consumatori, ma sarà essenziale che mantengano autenticità e trasparenza per preservare la fiducia del pubblico.

Creator Economy e Impatto sulla Moda. Concetto di Creator Economy e Trasformazione dell’Industria della Moda

L’influencer marketing, a sua svolta però ha creato una sorta di diramazione, con la creator economy.

Essa si riferisce a un ecosistema in cui i creatori di contenuti digitali possono monetizzare le loro competenze e creatività attraverso varie piattaforme online (non essendo dei veri e proprio influencers). Questa economia è cresciuta rapidamente negli ultimi anni, grazie alla proliferazione dei social media e delle piattaforme di contenuti digitali come YouTube, Instagram, TikTok e Patreon. Nel contesto della moda, la creator economy sta trasformando profondamente l’industria, offrendo nuove opportunità per la creazione di tendenze. I creatori di contenuti, utilizzano queste piattaforme per costruire una presenza online, attrarre follower e collaborare con marchi di moda per campagne di marketing personalizzate.

Non vengono identificati come influencers, ma sono delle persone che attraverso l’utilizzo dei social, creano contenuti virali, iniziando ad assumere una forma di autorità di riferimento per chi li segue. Sebbene giochino un ruolo simile a quello degli influencers, sono diversi. Esploriamo sotto nel dettaglio il loro ruolo.

Ruolo dei Creatori di Contenuti Digitali nel Plasmare la Percezione dei Consumatori e Creare Comunità Online

Il trascorrere del tempo ha portato ad una prima trasformazione in creator. I creatori di contenuti digitali sono una trasformazione degli influencer, il loro focus è l’amplificazione dei messaggi in rete secondo contenuti originali e che seguano il proprio stile.[7]

Essi giocano una posizione cruciale nel modellare la percezione dei consumatori riguardo alla moda. Attraverso post, video e storie, questi creatori condividono le loro opinioni, stili personali e suggerimenti di moda, attraverso contenuti estetici e di grande impatto. Il potere di questi creatori risiede nella loro autenticità e capacità di costruire un rapporto di fiducia con il pubblico. Prendiamo ad esempio, il caso dell’influencer Emma Chamberlain, dal nulla, attraverso la pubblicazione di contenuti su Youtube e poi su altri social, ha trasformato il suo stile personale e il suo contenuto unico in una collaborazione di successo con il marchio di alta moda Louis Vuitton[8], dimostrando come i creatori di contenuti possano colmare il divario tra moda di lusso e cultura popolare.

I creatori di contenuti digitali sono abili nel creare comunità online attive e coinvolte. Queste comunità[9] non solo seguono le tendenze proposte dai creatori, ma partecipano anche attivamente alla conversazione sulla moda, condividendo feedback, idee e ispirazioni. Le piattaforme come Reddit e Discord, ad esempio, ospitano numerose comunità di moda dove i membri discutono delle ultime tendenze, scambiano consigli di stile e recensiscono prodotti, creando un senso di appartenenza e condivisione che rafforza ulteriormente il legame tra consumatori e machi.

La sostanziale differenza tra influencers e creator, è i primi si concentrano principalmente sull’influenzare il loro pubblico per promuovere prodotti e stili di vita. La loro monetizzazione deriva principalmente da sponsorizzazioni e partnership con brand. I secondi, invece, i creators: si concentrano sulla creazione di contenuti originali e spesso artistici. La loro monetizzazione deriva principalmente dal contenuto stesso e dall’engagement diretto con la loro audience.

Esistono molte sovrapposizioni tra creators e influencer, e spesso le due figure si combinano in una sola persona. Un creator può essere anche un influencer se i suoi contenuti generano una forte influenza sul pubblico e viceversa. Ad esempio, uno YouTuber (creator) che fa tutorial di bellezza può anche influenzare le decisioni di acquisto dei suoi spettatori e quindi agire come influencer.

Esplorazione delle Piattaforme Digitali e Social Media come Strumenti Chiave nella Creator Economy nel Settore della Moda

Le piattaforme digitali e i social media sono strumenti fondamentali nella creator economy, offrendo ai creatori le risorse necessarie per raggiungere e influenzare vasti pubblici. Instagram e TikTok, in particolare, sono diventati hub cruciali per la moda. Instagram offre un formato visivo ideale per la moda, con la possibilità di pubblicare foto, storie e IGTV, mentre TikTok ha rivoluzionato il modo in cui i contenuti di moda vengono consumati, grazie a video brevi e virali che possono raggiungere milioni di visualizzazioni in poche ore.

YouTube, con i suoi video più lunghi e dettagliati, permette ai creatori di offrire contenuti più approfonditi come tutorial di moda, recensioni di prodotti e “lookbook” stagionali. Inoltre, piattaforme come Patreon[10] offrono ai creatori un mezzo per monetizzare direttamente i loro contenuti attraverso abbonamenti, permettendo loro di produrre contenuti esclusivi per i loro fan più fedeli.

Oggi, le piattaforme digitali e i social media sono e rimarranno strumenti essenziali in questo ecosistema, facilitando la connessione tra creatori, consumatori e marchi di moda e contribuendo a creare un patrimonio digitale della moda mai visto prima.

Patrimonio Culturale della Moda e Digitalizzazione. Importanza del Patrimonio Culturale della Moda e la Sua Evoluzione nel Contesto della Digitalizzazione e della Creator Economy

Il patrimonio culturale della moda rappresenta l’insieme di tradizioni, valori estetici, tecniche artigianali e innovazioni stilistiche che si sono sviluppate nel tempo all’interno di una società. Questo patrimonio è essenziale non solo per preservare l’identità culturale e storica di un’epoca, ma anche per ispirare le future generazioni di designer e appassionati di moda. Con l’avvento della digitalizzazione e della creator economy, il modo in cui questo patrimonio viene conservato, esposto e reinterpretato è cambiato radicalmente.

La digitalizzazione ha reso possibile l’accesso a una vasta gamma di risorse storiche e culturali attraverso musei virtuali, archivi digitali e piattaforme di social media. Questo ha democratizzato l’accesso al patrimonio culturale della moda, permettendo a un pubblico globale di esplorare e apprezzare le collezioni storiche e contemporanee. Ad esempio, il Victoria and Albert Museum[11] di Londra ha digitalizzato una parte significativa delle sue collezioni di moda, rendendole accessibili online a ricercatori e appassionati di tutto il mondo.

Nuove Forme di Espressione e Diffusione del Patrimonio Culturale della Moda Attraverso i Social Media e le Piattaforme Digitali

I social media e le piattaforme digitali hanno introdotto nuove forme di espressione e diffusione del patrimonio culturale della moda. Instagram, YouTube e TikTok permettono quindi ai creatori di contenuti di condividere la loro interpretazione della moda attraverso post, video e storie, creando un dialogo continuo con il loro pubblico. Queste piattaforme non solo facilitano la diffusione delle tendenze, ma consentono anche una reinterpretazione creativa del patrimonio culturale.

Questa digitalizzazione del patrimonio ha portato collaborazioni significative, come quella tra musei e influencer. Ad esempio, il Met Gala[12], oggi, è uno degli eventi di moda più prestigiosi al mondo. L’utilizzo dei social media gioca un ruolo cruciale per la trasmissione della diretta. Questo consente una diffusione di portata mondiale e un coinvolgimento del pubblico che a cui la televisione non potrebbe arrivare.

Questa strategia ha permesso di trasformare il patrimonio culturale della moda – come quello delle collezioni e dei temi presenti al Met Gala, in un fenomeno globale, raggiungendo milioni di spettatori che partecipano virtualmente all’esperienza.

Per non parlare, di tutte le piattaforme che raccolgono le immagini delle collezioni preservandole e diffondendole. Questo contribuisce alla creazione di archivi digitali, dove gli utenti possono curare e condividere collezioni di immagini ispirate al patrimonio culturale della moda. Questi spazi digitali diventano così veri e propri musei virtuali, dove la moda del passato e del presente viene esaminata, conservata e reinterpretata continuamente.

Analisi dell’Impatto Positivo e Negativo della Digitalizzazione sul Patrimonio Culturale della Moda

Possiamo dunque, affermare con certezza che la digitalizzazione[13] ha avuto un impatto significativo positivo che sul patrimonio culturale della moda.

Da un lato, ha permesso una maggiore accessibilità e democratizzazione del patrimonio culturale. Le piattaforme digitali offrono infinite opportunità per la conservazione e la diffusione delle conoscenze, rendendo il patrimonio culturale della moda accessibile a un pubblico globale. Inoltre, la digitalizzazione ha facilitato la ricerca e la documentazione, permettendo ai designer di trarre ispirazione dal passato e di innovare continuamente.

Tuttavia, sorge una preoccupazione in merito alla digitalizzazione. Uno degli aspetti negativi è la possibile superficialità con cui il patrimonio culturale può essere trattato sui social media. La velocità e la brevità dei contenuti digitali possono ridurre la complessità e la profondità delle tradizioni culturali, trasformandole in semplici tendenze effimere. Inoltre, c’è il rischio che il patrimonio culturale venga commercializzato in modo eccessivo, perdendo il suo valore intrinseco e diventando solo un mezzo per attrarre visualizzazioni e guadagni pubblicitari.

Un’altra preoccupazione riguarda la sostenibilità. La moda veloce, spesso promossa sui social media, contrasta con i principi di qualità e durabilità che caratterizzano il patrimonio culturale della moda. Questo fenomeno può portare a un consumo eccessivo e insostenibile, minando i valori culturali e ambientali del settore.

In termini di benefici, la digitalizzazione offre enormi opportunità per preservare e diffondere il patrimonio culturale della moda. Ma ad oggi, diventa essenziale affrontare le sfide associate per garantire che questo patrimonio venga trattato con il rispetto e la profondità che merita. La combinazione di accessibilità globale e responsabilità culturale sarà la chiave per un futuro sostenibile e ricco di significato per l’industria della moda.

Conclusioni

Sintesi delle Principali Argomentazioni e Conclusioni Tratte dall’Analisi

Questo saggio ha esplorato l’impatto dell’influencer marketing e della creator economy sul patrimonio culturale della moda, analizzando come questi fenomeni stiano trasformando l’industria della moda. Abbiamo esaminato l’evoluzione dell’influencer marketing, il ruolo cruciale degli influencer nel creare tendenze e promuovere marchi, e le strategie di marketing adottate nel settore. Inoltre, abbiamo discusso la digitalizzazione del patrimonio culturale della moda e il suo impatto, sia positivo che negativo, sulla conservazione e diffusione delle tradizioni culturali.

Gli influencer e i creators di contenuti digitali hanno ridefinito il modo in cui la moda viene percepita e consumata. Attraverso piattaforme digitali e social media, hanno democratizzato l’accesso al patrimonio culturale della moda, permettendo a un pubblico globale di partecipare e contribuire alla narrazione della moda. Tuttavia, questa democratizzazione porta con sé sfide, come la superficialità nella trattazione dei contenuti e il rischio di commercializzazione eccessiva.

Riflessione sull’Importanza di Bilanciare l’Innovazione Digitale nel Settore della Moda con il Rispetto e la Preservazione del Patrimonio Culturale

È cruciale trovare un equilibrio tra l’innovazione digitale e la preservazione del patrimonio culturale della moda. La digitalizzazione offre opportunità straordinarie per rendere il patrimonio culturale più accessibile e interattivo, ma è fondamentale che questa tecnologia sia utilizzata con responsabilità. I creatori di contenuti e i marchi di moda devono impegnarsi a trattare le tradizioni culturali con rispetto, evitando di ridurre la complessità e la profondità delle pratiche culturali a semplici tendenze effimere.

Inoltre, la sostenibilità deve essere una priorità. La promozione della moda veloce sui social media contrasta con i principi di qualità e durabilità che caratterizzano il patrimonio culturale della moda. È essenziale promuovere pratiche di consumo più consapevoli e sostenibili, che rispettino l’ambiente e valorizzino le tradizioni artigianali.

Suggerimenti per futuri sviluppi e ricerche nell’area dell’influencer marketing, creator economy e patrimonio culturale della moda

Per il futuro, è importante approfondire la ricerca su come l’influencer marketing e la creator economy possano evolversi in modo sostenibile e rispettoso del patrimonio culturale della moda. Alcuni suggerimenti per futuri sviluppi e ricerche includono:

  1. Studi Accademici e Ricerche di Settore: Promuovere la ricerca accademica che esamini l’intersezione tra tecnologia digitale, marketing influenzale e patrimonio culturale della moda, con un focus particolare su pratiche sostenibili e etiche.
  2. Collaborazioni Multidisciplinari: Favorire collaborazioni tra storici della moda, tecnologie digitali, esperti di marketing e artigiani per sviluppare strategie di conservazione e promozione del patrimonio culturale che siano innovative e rispettose.
  3. Regolamentazione e Linee Guida: Sviluppare linee guida e regolamentazioni che garantiscano la trasparenza e l’autenticità nelle collaborazioni tra influencer e marchi di moda, prevenendo la commercializzazione eccessiva del patrimonio culturale.
  4. Educazione e Consapevolezza: Implementare programmi educativi che sensibilizzino i consumatori e i creatori di contenuti sull’importanza del patrimonio culturale della moda e sull’impatto delle loro scelte di consumo e produzione.
  5. Sostenibilità e Innovazione: Incoraggiare l’adozione di pratiche sostenibili nel settore della moda digitale, promuovendo tecnologie innovative che riducano l’impatto ambientale e valorizzino le tradizioni artigianali.

In conclusione, la sinergia tra innovazione digitale e rispetto del patrimonio culturale della moda può portare a un futuro più sostenibile e ricco di significato per l’industria della moda. È essenziale continuare a esplorare e sviluppare soluzioni che bilancino queste due dimensioni, garantendo che la moda rimanga una forma d’arte che riflette e preserva la nostra eredità culturale.


 Bibliografia

  1. C.Maccarone, “La creator economy: che cos’è, come funziona, quanto vale” Forbes, 2021
  • Schomer A., “Influencer marketing 2019: Why brands can’t get enough of an $8 billion ecosystem driven by Kardashians, moms, and tweens”, Business Insider, 2019.
  • R. Saporiti, “Quanto vale e come funziona il mercato degli influencer”, Il Sole 24 ore, 2024
  • C. Ferragni, “The Blonde Salad”, TheBlondeSalad.it, 2024
  • Launchmetrics: “Influencer Marketing: The 2020 State of Influencer Marketing,special focus on fashion, luxury and beauty industry “. Lauchmetrics report, 2020
  • Klein Vingan A., “Aimee song partnered with revolve on the retailer’s first long-term, in-house influencer collection”, Fashionista, 2019
  • E.Pertinetti, “ Dall’influencer alla creator economy”, La Repubblica, 2022
  • M.Regan, “Louis Vuitton Doing Right”, Linkedin, 2021
  • S. De Manueles “Why communities are so important for brands”, Nss Magazine, 2024
  1. Degen N.,The Met Gala, or When Fashion Consumes Art”, The New York Times, 2023
  1. Sito: https://www.vam.ac.uk/
  1. Written by GRIN: “Contributor Complete Guide to Patreon Influencer”, Grin.co, 2024
  1. Redazione di Vogue Italia, “La rivoluzione del lusso online”, 2017

[1] C.Maccarone, “ La creator economy: che cos’è, come funziona, quanto vale” Forbes, 2021

[2] Business Insider: “The influencer marketing industry is on track to be worth up to $15 billion by 2022”.

[3] R. Saporiti “Quanto vale e come funziona il mercato degli influencer”, Il Sole 24 ore, 2024

[4] C. Ferragni, “The Blonde Salad”, TheBlondeSalad.it,2024

[5] Launchmetrics: “Influencer Marketing: The 2020 State of Influencer Marketing, special focus on fashion, luxury and beauty industry “, Lauchmetrics report, 2020

[6] Klein Vingan A., “Aimee song partnered with revolve on the retailer’s first long-term, in-house influencer collection”, Fashionista,2019

[7] E.Pertinetti, “ Dall’influencer alla creator economy”, La Repubblica, 2022

[8] M.Regan, “Louis Vuitton Doing Right”, Linkedin,2021

[9] S. De Manueles “Why communities are so important for brands”, Nss Magazine, Marzo 2024

[10] Written by GRIN: “Contributor Complete Guide To Patreon Influencer”, Grin.co Marzo 2024

[11] Sito: https://www.vam.ac.uk/

[12] Degen N., “The Met Gala, or When Fashion Consumes Art”, The New York Times, 2023

[13] Redazione di Vogue Italia, “La rivoluzione del lusso online” Marzo 2017