Il patrimonio culturale digitale come fattore di sviluppo del Paese e dell’Europa
per un nuovo Bauhaus europeo[1]
Contributo alla discussione innescata dalla Conferenza sul Futuro dell’Europa avviata il 9 maggio 2021, Festa dell’Europa. Un’opportunità per ascoltare i nostri giovani, coinvolgendoli, favorendo uno spazio di dialogo, dibattito e discussione su quel che ci aspettiamo dall’UE domani e su come possiamo contribuirvi oggi.
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GIUGNO 2021
Il Documento che segue, frutto della collaborazione e del confronto tra DiCultHer con INDIRE, ICCU, RWYC e Culture Italiae, pur essendo un documento di programmazione delle nostre attività per il prossimo a.s., rappresenta al contempo un contributo alla discussione innescata nell’ottobre 2020 dalla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen perun nuovo Bauhaus europeo e con la “Conferenza sul Futuro dell’Europa” avviata il 9 maggio 2021, Festa dell’Europa. Un’opportunità per ascoltare la nostra Comunità educante ed in particolare i nostri giovani, favorendo, come è tradizione di DiCultHer, la creazione e la partecipazione a “contesti” e spazi di dialogo, dibattiti e discussioni su quel che ci aspettiamo dall’UE domani e su come possiamo contribuirvi oggi, per immaginare “un’Europa splendente, ospitale e pulita, dove il sole costituisce la primaria fonte di energia. Il sole che dona forza alle piante e agli animali e fa crescere bambini e giovani. Il sole dell’intelligenza, capace di dirimere l’oscurità dell’ignoranza e della violenza, può darci felicità e saggezza”.
Tali “Contesti” e spazi di dialogo sul futuro dell’Europa si sviluppano per il secondo anno consecutivo in circostanze molto differenti da quelle degli anni passati. Infatti, la pandemia da Covid-19 ci ha ricordato ciò che è veramente importante nelle nostre vite: la salute, il rapporto con la natura, il ruolo della Cultura e del Patrimonio culturale (anche digitale) come spazio di dialogo, le relazioni con gli altri esseri umani, la reciproca solidarietà e la collaborazione. Ci ha ricordato inoltre, e soprattutto, il valore della conoscenza e delle competenze individuali, sollevando questioni rilevanti relative alle molteplici modalità del “fare” scuola oggi, mostrando al contempo i punti di forza e di debolezza dell’integrazione europea. È necessario parlare di tali tematiche per poter identificare i percorsi migliori da intraprendere, ripartendo dai giovani, il nostro target principale di riferimento, che rappresentano il nostro futuro. È questo il messaggio e l’appello del Presidente Sergio Mattarella, insieme agli altri Capi di Stato dell’UE, in occasione della giornata dell’Europa del 9 maggio 2021.
Non è questa la sede per una disamina completa sulle sfide che ci si impongono come cittadini europei: come la crisi climatica, la creazione di economie verdi, la trasformazione digitale delle nostre società. Certamente però è questa la sede giusta per porci la cogente domanda: “Come possiamo assicurare collettivamente che i principi fondanti dell’integrazione (libertà, uguaglianza, rispetto dei diritti umani, stato di diritto e libertà di espressione, solidarietà, democrazia e lealtà fra gli Stati membri) restino rilevanti per il nostro futuro?”.Nel ricordare l’appello sopra citato del Presidente Sergio Mattarella, insieme agli altri Capi di Stato dell’UE, del 9 maggio 2021, la risposta forse più rilevante è l’intima consapevolezza “che sarebbe molto difficile per ciascuno di noi se fossimo da soli”. Da soli anche nell’affrontare quelle carenze culturali di fondo che eludono i valori della conoscenza, delle competenze individuali, della ricerca, la cui importanza, invece, è stata ampiamente rimarcata nel Manifesto “Ventotene Digitale”, elaborato da DiCultHer nel 2017 quale contributo all’anno europeo del patrimonio culturale, e ribadita nella Carta di Pietrelcina per l’Educazione all’Eredità Culturale redatta nel 2019.
Valori essenziali che l’Europa ci ripropone come presupposto base ad ogni politica di ricostruzione e sviluppo e come premessa indispensabile per ogni piano di finanziamento. Ciò mediante la formazione e lo sviluppo di una nuova “società della conoscenza”, che prenda le mosse dalla risorsa più importante che possediamo, ovvero il “capitale immateriale”, il “capitale umano”, e cioè le persone, l’io e il noi: i nostri giovani! In quest’ottica l’appello del Presidente Sergio Mattarella, insieme agli altri Capi di Stato dell’UE del 9 maggio 2021, insieme all’invito dalla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen per un nuovo Bauhaus europeo, assumono un significato ancor più rilevante, quasi utopico: concentrare l’attenzione per la ricostruzione sociale del post-pandemia, sulla formazione e l’educazione delle “risorse umane” in modo da orientare qualitativamente e con fiducia la nostra “rinascita” (Gianni Letta, introduzione al libro Conoscenza, competenza, creatività, crescita. Editori Laterza, 2021).
In tal senso è impossibile non orientare la nostra riflessione su quanto scrive Anatole France: “Senza le Utopie di altri tempi, gli uomini vivrebbero ancora nelle spelonche, miserabili ed ignudi. Furono gli Utopisti a tracciare le linee della prima città… Dai sogni fertili provengono realtà vantaggiose. L’Utopia è il principio di ogni progresso e il tentativo di un futuro migliore”. O, ancora, su quanto scrive Oscar Wilde sulla Mappa del Mondo; “Una mappa del mondo che non includa utopia non merita nemmeno un’occhiata, poiché lascia fuori l’unico Paese in cui l’Umanità approda sempre. E quando l’Umanità vi approda, si guarda in giro e, scorgendo un Paese migliore, vi punta le vele. Il progresso è la realizzazione delle Utopie”. (In Maria Luisa Berneri (1918-1949) Journey Through Utopia (Londra, Routledge and Kegan Paul, 1950).
Dobbiamo farlo e possiamo farlo!! Perché proprio in questi momenti di difficoltà abbiamo visto l’inestimabile capacità di resistenza e resilienza di molte, anzi moltissime persone, dinanzi alle problematiche poste dalla pandemia. Sono questi segnali importanti di rinascita da valorizzare e da coltivare perché ravvivano il senso di appartenenza ad una comunità, il percepire di essere persone, esseri umani, ma anche cittadini. Il capitale umano, fatto di conoscenze e competenze, di valori e principi, di slancio e com-passione verso gli altri, esempio e testimonianza, diviene quindi la strada maestra per costruire il “dopo pandemia”, che non sarà più necessariamente un mero ritorno alla condizione precedente.
Si esige uno spartiacque netto tra un prima ed un dopo, per offrire un futuro ai nostri giovani e al nostro Paese: nulla sarà più come prima! Il futuro andrà costruito, passo dopo passo, perseguendo la saggezza implicita delle 4 C: Competenza, conoscenza, creatività e crescita per dare nuovo impulso alla società della conoscenza partendo dalla nuova ricchezza delle Nazioni e cioè: il capitale “immateriale”, il “capitale umano”, le persone e la loro formazione.
L’occasione ci sarà data con le risorse introdotte dal Next Generation EU e, soprattutto, dalla discussione in atto “Sul futuro dell’Europa” e dal coinvolgimento attivo tra le nostre scuole al “nuovo Bauhaus europeo“, cosi come sollecitato dal presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, ricordandoci come il movimento Bauhaus, oltre cento anni fa, assunse rapidamente una dimensione internazionale, influenzando e plasmando il pensiero creativo e il design in tutto il mondo che, combinando arte e praticità, l’ingegnosa avanguardia del Bauhaus ha inciso concretamente sulla transizione sociale ed economica verso la società industriale del XXº secolo. Oggi, come ci ricorda la presidente Ursula von der Leyen abbiamo bisogno di un nuovo Bauhaus per rendere “sostenibile l’economia dell’UE”. Per farlo c’è bisogno dell’impegno di tutti e la chiave di volta per cambiare la vita, le teste, i malcostumi, le brutte abitudini e formare le nuove generazioni è la cultura.
Futuro dell’Europa, nuovo Bauhaus europeo, Manifesto Ventotene digitale, invito del Presidente Mattarella “ad unirsi alla discussione e a trovare insieme il percorso da seguire”, rappresentano lo scenario culturale di riferimento per la programmazione delle attività per il prossimo a.s. e gli obiettivi per riappropriarsi della titolarità partecipata all’Europa ripartendo dalla Cultura come bene comune per una nuova “Megàle Hellàs”, che sappia raccogliere la straordinaria eredità culturale italiana ed europea, accrescendola grazie alla creatività dei suoi giovani e valorizzandola col coinvolgimento delle «comunità di patrimonio», nello spirito della Convenzione di Faro.
Uno scenario culturale di riferimento la prosecuzione di un dialogo con la nostra comunità educante avviato sin dalla costituzione nel 2015: un dialogo continuo, consolidato, importante, alla riscoperta di un patrimonio culturale comune che comprende l’Europa intera, intesa come un organismo sfaccettato e complesso in cui ogni singolo stato ne rappresenta un importante ingranaggio, necessario e funzionale alla sopravvivenza del tutto. Le parti sono funzionali al tutto ed il tutto è funzionale alle parti. Mai come in questo periodo l’emergenza da covid 19 ci ha permesso di percepire l’Europa, ma anche il mondo intero, come un paesaggio unico, teatro di un medesimo fardello che ha imperversato indiscriminatamente su tutti. È proprio questa indiscriminazione che, paradossalmente, ci ha fatto sentire uguali nel nostro essere umani, mortali e impauriti. Al di là delle differenze che contraddistinguono ogni singolo paese abbiamo un capitale umano comune che non deve essere ignorato ma valorizzato. Allo stesso tempo non si intende livellare le differenze, elementi preziosissimi di stimolo e di crescita reciproca. Le differenze creano individualità, stupore e meraviglia. Si tratta quindi di valorizzare la differenza nell’unità, le diverse sfaccettature di luce provenienti da un medesimo prisma. Crediamo che la cultura, anche mediata dal digitale, possa rappresentare lo strumento per eccellenza per valorizzare questo organismo complesso e meraviglioso.
LA PROGRAMMAZIONE DELLE ATTIVITA’ DICULTHER PER L’A.S. 2021-22
La programmazione delle attività per il prossimo a.s, tiene conto della pregressa collaborazione tra DiCultHer, ICCU, INDIRE, RWYC e Cultura Italiae, con una “visione comune” che mira a consolidare la collaborazione tra le parti per costruire un’offerta educativa/formativa integrata e innovativa partendo dalle specifiche esperienze che ogni partner ha introdotto nel corso degli ultimi anni, anche attraverso specifici Protocolli d’Intesa. Nello specifico tiene conto dello sviluppo e la promozione di un sistema di azioni integrate per favorire l’educazione al patrimonio culturale digitale (“global approach”), attraversouna nuova proposta valoriale sul tema, orientata a connettere patrimoni materiali, immateriali, digitali e paesaggistici in quanto risorse inestimabili e strategiche per un’Europa sostenibile, nell’ottica di un nuovo Bauhaus e per una pluralità di soggetti e comunità patrimoniali locali, nella visione della Convenzione di Faro, recentemente ratificata anche dall’Italia.
Tale approccio collaborativo si configura come strumento per rispondere e poter rilanciare mediante azioni concrete e significative quel digital knowledge design system applicato all’educazione al patrimonio culturale che mette al centro la ‘creatività’ dei giovani nella strutturazione della nuova Cultura Digitale per innovare nell’educazione al patrimonio. Si tratta di accogliere le domande emergenti sia a livello nazionale che comunitario (fatte proprie anche dal PNRR) e di intercettare allo stesso tempo le emergenze di settore “come diritto individuale e collettivo e come impegno comune nell’elaborare una costruzione di senso intorno al patrimonio culturale in grado di produrre consapevolezza dei significati e gestione sostenibile delle risorse”. Un impegnoper sostenere l’attitudine al cambiamento attraverso la consapevolezza che la cultura e il digitale possono esserne una formidabile leva per un’idea rinnovata di “spazi di apprendimento”, intesi come spazi aperti per l’apprendimento e non unicamente luogo fisico, e come piattaforma che metta gli studenti e docenti nelle condizioni di sviluppare le competenze per la vita.
In questo paradigma, le tecnologie diventano abilitanti, quotidiane, ordinarie, al servizio delle attività orientate alla formazione e all’apprendimento degli studenti, e non solo. E la Scuola e l’Università i più grandi generatori di domanda di innovazione, rappresentano, “nella dimensione digitale” non “un’altra Scuola o un’altra Università”, ma lasfida dell’innovazione della Scuola e dell’Università per dare ai nostri studenti le chiavi di lettura del futuro. Per scrivere tutti insieme una “via europea” delle Digital STHEAM, coerente ed anticipatrice della discussione in Europa per riguarda l’istruzione, la formazione, la parità di genere, le pari opportunità, per superare il riduttivismo culturale del passaggio da STEM a STEAM verso le Digital STHEAM. Ma anche per qualificare la “domanda di cultura”, sempre più carente a livello di Stati membri così come messo in evidenza dalla Relazione sugli ostacoli strutturali e finanziari nell’accesso alla cultura della Commissione per la cultura e l’istruzione del Parlamento europeo (14 maggio 2018).
Parallelamente a questa progettualità frutto di una visione comune, e di seguito brevemente descritta, saranno realizzate progettualità specifiche nelle responsabilità in capo a DiCultHer, INDIRE, ICCU, RWYC e Culture Italiae, in cui le organizzazioni partner, in autonomia, mettono a fattor comune i progetti di ricerca e le specifiche attività, per un rinnovamento delle conoscenze e delle competenze utili e necessarie per dar senso e significato alla collaborazione in atto e, soprattutto, per proporre contenuti specifici all’offerta educativa e formativa del sistema scolare italiano e degli operatori culturali impegnati in attività di educazione al patrimonio culturale (digitale).
Un’occasione rilevante, nella diversità delle organizzazioni in campo, in un quadro di governance capace di generare valore aggiunto, per accompagnare la trasformazione verso una cooperazione intersettoriale. Per affrontare l’efficientamento dei contesti digitali, la cooperazione tra amministrazioni pubbliche e associazioni, per lavorare insieme alla costruzione di competenze trasversali e alla co-progettazione di occasioni formative rispondenti alle nuove istanze professionali, sociali e culturali.
Si tratta quindi di una sperimentazione tra soggetti diversi, con lo scopo di individuare e ampliare nuovi spazi operativi di collaborazione, creare nuove reti e approcci condivisi e, soprattutto, contribuire a disegnare la funzione educativa in chiave di una maggiore sistematicità, con l’adozione di tematiche e narrative comuni.
L’idea di fondo, frutto delle esperienze e delle attività promosse da DiCultHer in questi ultimi anni, è quella di “un piano complessivo di innovazione della valorizzazione del patrimonio” nelle sue diverse forme e articolazioni: paesaggistico, artistico, culturale, etnoantropologico, ecc.
Tale piano di innovazione è centrato sull’engagement delle fasce giovani della popolazione per “farsi carico” dei territori, in attuazione della Convenzione di Faro, attraverso una visione e progettazione sinergica di attività nel campo del digitale, della cultura, dell’educazione, in collaborazione con le Comunità scientifiche, Comunità educative e le Comunità patrimoniali del Paese ed in particolare con INDIRE, ICCU, RWYC e Culture Italiane nostri principali partner nelle programmazioni annuali di attività.
La proposta per un’azione organica, sinergica e di interesse nazionale per sostenere la “#Cultura Digitale” nel mondo dell’Istruzione e degli operatori culturali, riconosce nella partecipazione studentesca il segno di una scuola moderna e al digitale il suo autentico ruolo di facies culturale dell’epoca contemporanea per raccogliere la straordinaria eredità culturale e storica del nostro Paese e rimodellarla grazie alla creatività dei nostri ragazzi e al coinvolgimento delle «comunità patrimoniali», nello spirito della Convenzione di Faro.
Per DiCultHer, INDIRE, ICCU, RWYC e Cultura Italiae, il nodo centrale è rappresentato dal protagonismo dei giovani tanto per valorizzarne le loro inclinazioni personali, quanto per fare in modo che si sentano realmente titolari del patrimonio culturale e investiti della responsabilità che ne consegue per la tutela e la valorizzazione. Soprattutto per “garantire a tutte le studentesse e a tutti gli studenti le competenze chiave per affrontare i cambiamenti e le sfide del loro presente, per proiettarsi al meglio nel futuro, per diventare cittadine e cittadini attivi e consapevoli, capaci di condividere valori comuni e di confrontarsi positivamente con l’altro”.
Alla luce delle esperienze pregresse, la programmazione delle attività per l’a.s. 2021-22, prevede un piano di azioni costituito da iniziative GIÀ SPERIMENTATE, di diverso livello e struttura ma orientate tutte alle nostre Comunità educanti per stimolare ulteriori riflessioni pedagogiche circa la necessità di educare al patrimonio culturale. Inoltre per dare valore e senso alla realtà che ci circonda e per favorire lo sviluppo di processi cognitivi in grado di promuovere personalità creative e flessibili, aperte alla complessità, una attenzione particolare sarà posta all’integrazione e allo scambio di esperienze e buone prassi con il progetto internazionale Reconnecting With Your Culture (RWYC) e Africa RWYC.
Nello specifico, il sopra citato piano di attività che sostanzia la programmazione per il prossimo a.s., tiene conto di:
- Settimane delle Culture Digitali “A. Ruberti” (9-15 maggio 2022, giunta alla sua settima edizione).
- #HackCultura, l’Hackathon degli studenti per la “titolarità culturale” (quarta edizione) con le sue numerose SFIDE finalizzate allo sviluppo di progetti digitali da parte degli studenti.
- La Rassegna dei prodotti realizzati dalle Scuole “R. De Ruggieri” a Matera (13-15 maggio 2022, quarta Edizione).
- Serie di Webinar sulla Convenzione di Faro e la sua contestualizzazione nell’era digitale, iniziati nell’ottobre 2020 e in programmazione fino all’11 giugno 2021 e riprogrammati da ottobre 2021 fino alla Settimana della Culture digitali (9-15 maggio 2022).
- Proseguimento per il prossimo a.s. di #Hackdonor, l’hackathon per la promozione della Cultura del dono, promosso in collaborazione con il Centro Nazionale Sangue, dell’Istituto Superiore di Sanità, insieme con le Associazioni dei donatori (CRI, AVIS, FIDAS, FRATRES, FIODS/IFBDO).
- Seconda edizione della Festa dell’Europa prevista per il 9 Maggio 2022 coincidente con il primo giorno della Settima edizione della Settimana della Cultura Digitale Antonio Ruberti (9-15 Maggio 2022). Questa seconda edizione della Festa dell’Europa fa seguito alla “giornata in omaggio all’Europa” promossa il 9 maggio 2021[7] per sottolineare la varietà e la molteplicità delle culture e dei “paesaggi sociali e culturali” nazionali ed europei quali spazi pubblici, sociali e comunicativi.
- Sostegno alla nascita di ulteriori Associazioni DiCultHer Faro (sono già attive DiCultHer Faro Sicilia e DiCultHer Faro Molise) con lo scopo di fare rete e promuovere “comunità patrimoniali” sui territori.
TRA LE PRINCIPALI NOVITA’ PER L’A.S. 2021-22
1. RIVISTA Culture Digitali
Il progetto editoriale Culture Digitali, concerne la creazione di una meta-rivista Open Access di alta divulgazione sui temi e le ricerche sul digitale applicato al patrimonio culturale. L’iniziativa affiancherà DiCultHer INDIRE, ICCU, Culture Italiae e RWYC nelle proprie attività di informazione, approfondimento, educazione e formazione, divenendo spazio di discussione e avvicinamento alle culture digitali. Tale progetto è rivolto ai diretti protagonisti che nell’Università, nelle Istituzioni di ricerca, nella Scuola e nella società hanno avviato il cambiamento e la transizione verso l’uso consapevole delle tecnologie digitali nella ricerca e nei processi educativi e formativi nel e per il patrimonio culturale.
2. CONCORSO-SFIDA DI #HACKCULTURA2022
L’EUROPA: “La nuova Città del sole”
Europa splendente, ospitale e pulita, dove il sole costituisce la primaria fonte di energia. Il sole che dona forza alle piante e agli animali e fa crescere bambini e giovani. Il sole dell’intelligenza, capace di dirimere l’oscurità dell’ignoranza e della violenza, può darci felicità e saggezza.
Per immaginare un modello di sviluppo dell’Europa che riveda il senso dell’abitare la “casa comune” partendo dalla cultura come bene comune e condiviso nella consapevolezza che il coinvolgimento consapevole dei giovani sia prioritario per renderli protagonisti dei processi di costruzione identitaria e di cittadinanza europea attiva.
Affinché il senso del “comune” sedimentato nelle città storiche d’Europa nei secoli diventi patrimonio di una comunità che viva l’Europa come organismo complesso e diversificato, caratterizzato da sistemi aperti e dinamici che innovano per lo sviluppo consapevole e condiviso, superando la mera fruizione estensiva dello spazio, verso una partecipazione attiva, in cui il benessere delle comunità è elemento centrale.
3. progettazione e realizzazione di percorsi in modalità “a distanza” per le competenze trasversali e per l’orientamento (PCTO), in convenzione, ai sensi della legge 13 luglio 2015 n.107, art.1, commi 33-43 ed in coerenza con il Piano Scolastico per la Didattica Digitale Integrata. L’attività di formazione ed orientamento del PCTO è progettata congiuntamente con DiCultHer nell’ambito delle Sfide di #HackCultura e verificata dall’Istituzione Scolastica.
4. Promozione nella vasta Comunità educante che partecipa attivamente alle attività DiCultHer di una “Rete di Scopo” attraverso le norme esistenti ed in particolare l’art. 7 del D.P.R. 8 marzo 1999 n. 275, per sostenere LA SCUOLA COME COMUNITÀ’ PATRIMONIALE per la piena attuazione della Convenzione di Faro nel mondo dell’Istruzione.
5. Sviluppo di un quadro di conoscenze e competenze per l’insegnamento della “cultura” in Europea (Progetto Erasmus+)
6. Revisione Manifesto “Ventotene Digitale”
7 Revisione Carta di Pietrelcina per l’educazione al Patrimonio Culturale digitale.
[1] per immaginare “un’Europa splendente, ospitale e pulita, dove il sole costituisce la primaria fonte di energia. Il sole che dona forza alle piante e agli animali e fa crescere bambini e giovani. Il sole dell’intelligenza, capace di dirimere l’oscurità dell’ignoranza e della violenza, può darci felicità e saggezza”.