Premessa
Negli anni si è aperta una frattura profonda tra la formazione nella scuola, basata sul pensiero verbale logico razionale e un contesto formativo audiovisivo, fondato sulla riproduzione del suono e dell’immagine in movimento.
Questo ha nella comunicazione e l’intrattenimento rappresentativo, gestito da media e network, le sue colonne portanti. Le nuove generazioni, chiuse in bolle comunicative social e brand consumistici, come sistema di riferimento formativo, corrono il rischio di non poter sviluppare reazioni immaginative e di sensibilità umana, basate sulle capacità espressive che rendano possibile la formazione di una visione interpretativa della realtà, in una prospettiva storica. L’approccio logico-razionale non è sufficiente a sviluppare un coinvolgimento di pensiero critico adeguato nei ragazzi. Occorre dinamizzare un desiderio di conoscenza e una esigenza espressiva.
L’approccio metodologico
Il nostro originale percorso teorico metodologico, di oltre venti anni, applicato in una didattica creativa ha i suoi fondamenti in una ricerca che considera il “Pensiero rappresentativo” e “Le dinamiche creative” fondanti per la formazione “Linguistico espressiva” del pensiero degli studenti.
Questo approccio implica la modificazione del rapporto tra docenti e studenti che consideriamo essenziale. Non c’è nessun apparato tecnologico che possa sostituire questa relazione interumana unica.
Proporre un pensiero e una prassi linguistico creativa, implica la capacità dei docenti di scoprire, prima di tutto in sé stessi, un assetto mentale in stato di veglia che ricrei la relazione tra immagini preverbali e parole. Significa scoprire un diverso modo di pensare e fare linguaggio. Significa vivere un rapporto umano più profondo con sé stessi e con gli studenti.
Lo scenario formativo
In tal senso, si apre uno scenario in cui i termini con cui nominiamo il fare e pensare insieme, alla base di ogni formazione, riacquistino un senso e significato nuovo. Significa ridare ai docenti, il senso del proprio lavoro che è profondamente creativo, in quanto messo in relazione con esseri umani che crescono e cambiano.
Il problema dell’espressione oltre la comunicazione.
L’espressione, che nella mano trova l’ultimo elemento del gesto creativo che utilizzerà penna, fotocamera, computer, deve prima riconquista una re-azione a ciò che ci circonda. Reazione sensibile, immaginativa, di pensiero non definito. Dal preverbale al verbale; dal silenzio al suono della voce, ritrovare la capacità di creare la linea che ci definisce nel confronto con la realtà.
Il rapporto con gli strumenti e la tecnologia
L’espressione necessita di strumenti per rendere percepibile il proprio pensiero, strumenti tecnologici inventati per costruire artefatti che lascino un segno che ha in sé suoni e immagini di ciò che non è più presente alla percezione diretta: dallo stilo, che incide e compone segni alfabetici, alle prima macchine che hanno riprodotto artificialmente i dati della percezione audiovisiva. Fino a riprodurre l’illusione del movimento nello spazio e nel tempo con il cinema.
Ma il segno linguistico ha nelle sue articolazioni formali, elementi essenziali di natura immaginativa, che vanno oltre i dati percettivi e che rendono possibile, nel pensiero rappresentativo, il coinvolgimento emotivo e di pensiero del gruppo. Stimolando nell’apparizione il legame di realizzazione di senso.
I Documenti sonori e Audiovisivi e le antiche macchine di riproduzione, conservati come Patrimonio materiale e immateriale presso l’ICBSA, hanno la necessità, per essere un punto di riferimento formativo, che si sviluppi un “vedere” derivato da una prassi creativa da parte degli studenti e dei docenti.
Una Literacy Audiovisiva Complessa
Una nuova esplicitazione del concetto di Literacy Audiovisiva Complessa, per la formazione del pensiero critico, implica quindi, un approccio all’audiovisivo da considerarsi come un vero e proprio linguaggio audiovisuale storicamente identificabile in una prospettiva Diacronica e Sincronica Saussuriana e nelle sue specificazioni della dialettica Langue/Parole.
Il lavoro che proponiamo ci porterà a legare il fare creativo (realizzazione di video) attraverso quattro passaggi teorico pratici; alla formazione di una visione critica mediante l’ausilio di dieci videolezioni narrative appositamente realizzate:
- La fase ideativa.
- La costruzione della forma del progetto.
- Dalla progettazione alla realizzazione.
- Il rapporto con la propria visione (autoriflessività)
I progetti audiovisivi realizzati con i docenti e gli studenti indagheranno i conflitti nella realtà del presente, nell’ambiente storico culturale delle realtà territoriali coinvolte.
In collaborazione con l’Istituto Centrale Beni Sonori e Audiovisivi del MiBact
Coordinamento Scientifico e conduzione a cura di Annio Gioacchino Stasi e Mery Tortolini
In questa direzione, l’obiettivo del “Cantiere”, partendo dal webinar effettuato il 26 maggio 2023, è quello di definire un percorso formativo di alfabetizzazione mediatica che considera la riproducibilità del reale un punto di svolta nella modalità di vedere e pensare ciò che ci circonda, il presente, e soprattutto il rapporto delle nuove generazioni con la storia.
Dal punto di vista organizzativo il “Cantiere”, si articola, di massima:
- Presentazione del “cantiere”, possibilmente in sede istituzionale;
- Serie di webinar di approfondimento sul tema del “Cantiere” (uno al mese, da ottobre 2023 a maggio 2024);
- Lancio o conferma di una Sfida di #HackCultura, l’hackathon delle studentesse e degli studenti per la Titolarità Culturale, collegato al Cantiere.
- Eventuale PCTO collegato alla sfida