Festa dell’Europa – 9 maggio 2022
Giornata di avvio della settima edizione della Settimana delle culture digitali “Antonio Ruberti” [1]Abbiamo dedicato le Settimane delle Culture digitali al Prof. Antonio Ruberti, indiscusso maestro del dialogo nei differenti campi delle Scienze. Nella sua funzione di Ministro dell’Università e … Continue reading (9-15 maggio 2022)
SESSIONE ANTIMERIDIANA
Giornata di avvio della settima edizione della Settimana delle culture digitali “Antonio Ruberti” (9-15 maggio 2022)
Apertura con il video, dell’Ode alla Gioia, realizzato da Europa InCanto in occasione della Festa dell’Europa 2021 per narrare un ideale percorso di consapevolezza e rinascita delle nuove generazioni ed essere manifesto ed emblema di questo nostro tempo. Ogni lingua e ogni strofa rappresenta uno dei momenti che l’attuale situazione di emergenza post Pandemica e della guerra in atto ci ha fatto e ci sta facendo attraversare
Dialogo con le Istituzioni/organizzazioni culturali nazionali ed europee.
00:00 Apertura con il video, dell’Ode alla Gioia
02:52 Carmine Marinucci, Presidente Associazione Internazionale #DiCultHer – Introduce e modera
09:55 Enrico Giovannini, Ministro delle infrastrutture e dei trasporti
22:55 Anna Ascani, Sottosegretaria di Stato al Ministero dello Sviluppo Economico
31:49 Angelo Argento, Presidente Associazione Culture Italiae
40:21 Simonetta Buttò, Direttore Istituto Centrale Catalogo Unico (ICCU), MiC
52:25 Pier Virgilio Dastoli, Presidente Movimento Europeo-Italia
59:08 Francesco Di Costanzo, Presidente PA Social
1:06:09 Pamela Giorgi, Istituto Nazionale Documentazione Innovazione Ricerca Educativa (INDIRE)
1:12:37 Isa Maggi, Coordinatrice Stati generali delle donne
1:22:03 Suor Anna Monia Alfieri, Gestore Scuole paritarie, Docente ALTIS-Università Cattolica del Sacro Cuore
1:33:26 Michele Nitti, Commissione permanente Istruzione e Cultura, Camera dei deputati
1:48:29 Mario Fois e gli Studenti dell’ISIA RM Design Experience
2:06:47 Mario Alì, Direttivo del Centro Studi Americani
2:20:06 Jacopo Condò, Progetto Europeo Cultura- Erasmus plus
2:30:11 Mario Morcellini, Professore Emerito Università degli Studi di Roma, La Sapienza
2:52:53 Michele Rak, EHL – European Panel for the European Heritage Label
SESSIONE POMERIDIANA
Presiede: Stella Cannizzaro, Presidente Associazione DiGenova
Dialogo con i progetti culturali di interesse europeo, tra le esperienze in attuazione della Convenzione di Faro e la sua contestualizzazione nell’era digitale, tra i Docenti e gli studenti delle istituzioni scolastiche nazionali ed europee, per riflettere insieme sulle culture digitali e il loro ruolo per sostenere le identità culturali nazionali ed europee.
Presentazione dei risultati della partecipazione alle Sfide n. 7, “Mille mani per una storia” e n. 8, “L’Europa, la nuova città del sole” di #HackCultura2022.
La festa dell’Europa
Il 9 maggio 2022 si festeggia la festa dell’Europa, occasione per celebrare la pace e l’unità in Europa. La data ricorda l’anniversario della storica dichiarazione di Schuman, un discorso a Parigi, nel 1950, in cui l’allora ministro degli Esteri francese Robert Schuman espose la sua idea di una nuova forma di cooperazione politica per l’Europa, che avrebbe reso impensabile una guerra tra le nazioni europee.
La sua ambizione era creare un’istituzione europea che avrebbe messo in comune e gestito la produzione del carbone e dell’acciaio. Il trattato che dava vita ad una simile istituzione, la CECA, fu firmato appena un anno dopo, nel 1951. La proposta di Schuman è considerata l’atto di nascita dell’Unione europea.
Annualmente le Istituzioni europee celebrano questa data del 9 maggio -festa dell’Europa- e, agli inizi di maggio le istituzioni dell’UE aprono al grande pubblico le porte delle loro sedi di Bruxelles e Strasburgo. Gli uffici locali dell’UE in Europa e nel resto del mondo organizzano serie di attività ed eventi per un pubblico di tutte le età.
Manifesto Ventotene Digitale (ed. 2021).
Il Manifesto Ventotene Digitale fu promosso originariamente da #DiCultHer nel 2017 quale contributo di #DiCultHer all’anno europeo del Patrimonio culturale (2018).
Con la sua recente revisione si è voluto sottolineare il ruolo del digitale nello sviluppo dell’Unione e, in questo senso, il Manifesto rappresenta il contributo della rete #DiCultHer e dei suoi partner alla nuova Europa.
Per #DiCultHer, la revisione del Manifesto ha rappresentato e rappresenta un’occasione per far emergere le iniziative promosse dalla Rete in materia di definizione e riconoscimento delle Culture Digitali come campi e identità cognitive per rafforzare la coesione sociale e promuove la condivisione dei valori, ma anche occasione per consolidare la diffusione di una cultura digitale omogenea e condivisa, fondata sulla conoscenza delle tecnologie digitali e delle sue criticità.
Nel Manifesto si propone di contribuire alla promozione e al sostegno di una cultura digitale come una delle fonti di conoscenza necessarie per i cittadini europei del presente e del futuro. Un nuovo insieme di competenze che garantiscano anche la conservazione, valorizzazione e promozione del patrimonio digitale e del patrimonio identitario anche ai fini della sua trasferibilità nelle nuove generazioni. Il documento lavora ad un piano di innovazione dell’educazione orientato sull’impegno della popolazione europea in fase di formazione che deve farsi carico oltre che dei propri territori anche della popolazione europea, investendo tutte le fasi dell’istruzione e della formazione in una visione e progettazione sinergica dell’uso del digitale, partendo da un’idea di ecosistema di conoscenze e competenze strutturate perché siano allineate alla rapidità evolutiva che caratterizza il Ventunesimo secolo.
Un’azione culturale che parte da un’idea rinnovata di “spazi di apprendimento”, intesi come agorà virtuali dell’innovazione e non unicamente come luogo fisico, piattaforme in cui sperimentare la riappropriazione di conoscenze e competenze digitali non più solo astratte, nelle quali studenti e docenti insieme possano sviluppare percorsi cognitivi condivisi e, quindi, favorire la reciproca condivisione di nuovi saperi. In questo paradigma, le metodologie e tecnologie digitali diventano abilitanti, quotidiane, “familiari”, strutturali al servizio di attività orientate alla formazione e all’apprendimento condiviso. Una sfida questa in grado di fornire alla società le chiavi di lettura del presente necessarie a creare la transizione verso il futuro, coerente ed anticipatrice della discussione in Europa per riguarda l’istruzione, la formazione, l’integrazione, la parità di genere, le pari opportunità.
In questa direzione l’elaborazione nel 2017 e la sua revisione nel 2021 del “Manifesto Ventotene Digitale” ha segnato un ulteriore momento di riflessione per la promozione di concrete azioni che pongono la Cultura al centro del “Progetto d’Europa” nel suo essere “bene comune” e dispositivo fondamentale di coesione sociale, legate alla Ricerca, all’Alta formazione e all’Educazione scolastica
Il messaggio guida che #DiCultHer ha intercettato e nelle cui istanze si è identificata è stato “Ripartire dalla cultura come bene comune e come condivisione”. Non uno slogan, ma un presupposto indispensabile per la crescita sociale, culturale ed economica sostenibile che #DiCultHer ha ripreso e rilanciato anche in Europa, estendendo gli obiettivi che fin dal principio ne hanno sotteso la programmazione e le azioni nel nostro Paese per ridisegnare la prospettiva di interventi in direzione del rafforzamento dell’identità europea e del suo sviluppo sociale nella vita, nel lavoro, nella condivisione dei valori comuni.
Obiettivi che si stanno sostanziando nella convinzione che la cultura digitale, significativo momento abilitante i processi di ricostruzione identitaria, di educazione alla cittadinanza e alla titolarità partecipata, di promozione del dialogo interculturale, nel riconoscimento del valore culturale del digitale rappresenti sempre più un volano di sviluppo e una risorsa strategica, intesa essa stessa come entità ormai di fatto e di diritto integrata nei processi evolutivi della conoscenza, tale che oggi diventa componente indispensabile delle conoscenze e competenze di cittadinanza globale.
La settima edizione della Settimana delle Culture Digitali “Antonio Ruberti”
Quest’anno, la Festa dell’Europa del 9 maggio 2022 coincide con la giornata di apertura della settima edizione della Settimana delle Culture Digitali “Antonio Ruberti” (9-15 maggio 2022) promossa da #DiCultHer e, come per le precedenti edizioni, anche questa settima edizione rappresenta l’occasione per approfondire e affrontare temi rilevanti connessi alle nostre attività, quali la partecipazione delle studentesse e degli studenti alle sfide di #HackCultura, l’Hackathon delle studentesse e degli studenti per la “titolarità culturale”, la “Rassegna dei prodotti digitali realizzati dalle studentesse e dagli studenti” realizzati nell’ambito della partecipazione
ad #HackCultura e la serie di webinar sulla Convenzione di Faro e la sua contestualizzazione nell’era digitale.
Iniziative nate e da #DiCultHer fortemente sostenute nella convinzione che la “Cultura Digitale” abilita i processi di costruzione identitaria, di educazione alla cittadinanza e di promozione del dialogo interculturale, ancorché per re-innovare le modalità di condivisione dei saperi, di modificarne la percezione individuale e collettiva rispetto al valore assoluto della cultura stessa e delle culture digitali che ne sono parte integrante.
Sfide fatte proprie, ritenendo assolutamente prioritario offrire al Paese, e al mondo dell’istruzione in particolare, per un coinvolgimento consapevole dei giovani e dei loro docenti nei processi di costruzione identitaria e di cittadinanza attiva europea e per restituire ai nostri giovani la piena consapevolezza del loro ruolo in questi contesti, essenziale nel raggiungere obiettivi di crescita sociale, culturale e civile.
Con queste prospettive abbiamo ritenuto opportuno di ricordare la nascita dell’Europa dedicando l’intera giornata del 9 maggio ad una iniziativa dal titolo “L’OCCASIONE DIGITALE PER LA CULTURA E L’EUROPA”, per sottolineare quanto sia rilevante favorire la conoscenza approfondita dell’uso consapevole del digitale, delle tecnologie ad esso collegate e degli strumenti e tecniche di comunicazione rese disponibili dal digitale stesso per una comunicazione eticamente efficace.
Per #DiCultHer, Cultura Italiae, PA Social, Stati generali delle donne, INDIRE, ICCU e le altre autorevoli organizzazioni culturali che ci accompagnano in questo percorso, la festa dell’Europa del 9 maggio 2021 coincide con la giornata di apertura della settima edizione della Settimana delle Culture Digitali “Antonio Ruberti” (9-15 maggio 2022) e, così come nelle precedenti edizioni della Settimana, anche questa settima edizione rappresenta l’occasione per promuovere e valorizzare la progettualità giovanile e il dialogo sulle problematiche legate al diritto per tutti di avere accesso ai saperi per garantire il ‘diritto di ogni cittadino ad essere educato alla conoscenza e all’uso responsabile del digitale per la piena titolarità del patrimonio culturale’.
Il tema dei diritti di ogni ragazzo e ragazza ad essere educato alla conoscenza e all’uso responsabile del digitale, la lotta alla disinformazione e ad altre forme di interferenza nel dibattito democratico, nonché l’alfabetizzazione mediatica rappresentano gli obiettivi delle azioni di #DiCultHer e dei suoi partner, sia per la promozione della Cultura Digitale, sia e soprattutto per superare il semplice utilizzo delle tecnologie digitali in funzione abilitante, ovvero come meri strumenti atti a favorire processi di semplice aggiornamento e digitalizzazione dell’esistente, in quanto il ‘sapere’ digitale sta oggi offrendo occasioni di ri-configurazione complessiva delle entità e dei luoghi culturali come ‘eredità e spazi comuni’
In questa prospettiva, almeno nella esperienza di #DiCultHer nei rapporti con il mondo dell’educazione di questi ultimi anni, il digitale sta assumendo valenza metodologica, strutturale e di contesto, e la sua introduzione ha favorito e sta favorendo l’emergere di occasioni strategiche di riorganizzazione dei saperi, di apertura alle entità e ai contenuti, di accesso alle forme stesse del contemporaneo.
In particolare, la cultura digitale, intesa anche come consapevolezza critica degli effetti dell’innovazione digitale nella società, rappresenta una opportunità per sostenere un uso profondo e innovativo della “cultura” come capacità di assumere e integrare punti di vista differenti sulla realtà, per produrre pensiero critico e un impegno responsabile e adeguato a rispondere alle sfide della modernità e del post pandemia in particolare, che dobbiamo saper affrontare anche in relazione del nuovo Bauhaus Europeo che ci sta mostrando la direzione per la transizione sostenibile dell’Europa.
Cultura digitale al centro della Nuova Agenda Europea della Cultura che per la prima volta assegna alla cultura un ruolo chiave nell’affrontare sfide sociali come la promozione della salute e del benessere, la coesione sociale e la promozione della diversità, l’innovazione socialmente sostenibile e l’educazione inclusiva.
Cultura e digitale, quale presupposti irrinunciabile per provvedere all’integrazione fra saperi umanistici tradizionali e conoscenze di metodi e tecniche computazionali nella strutturazione ed elaborazione di modelli formativi e educativi che puntino a creare conoscenze e competenze consapevoli trasversali, abilitate a partecipare attivamente ai processi di innovazione digitale attraverso un processo che pone al centro la ‘creatività’ dei giovani per “garantire a tutte le studentesse e a tutti gli studenti le competenze chiave per affrontare i cambiamenti e le sfide del loro presente, per proiettarsi al meglio nel futuro, per diventare cittadine e cittadini attivi e consapevoli, capaci di condividere valori comuni e di confrontarsi positivamente con l’altro”.
Queste prospettive sono state recepite da #DiCultHer nel corso di questi ultimi anni, dando origine a un confronto tra le istituzioni con le quali collabora ed in particolare dando voce a giovani e ai docenti che hanno e stanno partecipando alle attività di #DiCultHer con il fine di identificare il digitale nel suo autentico ruolo di facies culturale dell’epoca contemporanea per una nuova “Megàle Hellàs”, che sappia raccogliere la straordinaria eredità culturale e storica dell’Italia e dell’Europa e rimodellarla grazie alla creatività dei suoi giovani e al coinvolgimento delle «comunità di eredità culturale», nello spirito della Convenzione di Faro.
Note
[1] Abbiamo dedicato le Settimane delle Culture digitali al Prof. Antonio Ruberti, indiscusso maestro del dialogo nei differenti campi delle Scienze. Nella sua funzione di Ministro dell’Università e della Ricerca, Antonio Ruberti sin dal 1991 promosse le Settimane della Cultura Scientifica. È stato questo il primo passo di un camino di diffusione della cultura scientifica che, proseguito poi in ambito europeo nella sua funzione di Commissario europeo per la scienza, la ricerca e lo sviluppo tecnologico e l’educazione, lo ha portato a varare accordi con istituzioni internazionali, programmi europei e, quale naturale punto di arrivo del percorso, lo ha spinto a raccordare le iniziative dei singoli Paesi con l’istituzione della Settimana Europea della cultura scientifica. Dedicare la Settimana delle Culture Digitale ad Antonio Ruberti è stato quindi un atto naturale per #DiCultHer e vuole assumere il significato di raccordo e di continuità tra il grato ricordo per una vita dedicata interamente alla Scienza e alla diffusione della cultura scientifica e l’attuale apertura verso il paradigma digitale che, sempre di più e più profondamente, influisce sul nostro modo di vivere e di pensare la cultura.
References
↑1 | Abbiamo dedicato le Settimane delle Culture digitali al Prof. Antonio Ruberti, indiscusso maestro del dialogo nei differenti campi delle Scienze. Nella sua funzione di Ministro dell’Università e della Ricerca, Antonio Ruberti sin dal 1991 promosse le Settimane della Cultura Scientifica. È stato questo il primo passo di un camino di diffusione della cultura scientifica che, proseguito poi in ambito europeo nella sua funzione di Commissario europeo per la scienza, la ricerca e lo sviluppo tecnologico e l’educazione, lo ha portato a varare accordi con istituzioni internazionali, programmi europei e, quale naturale punto di arrivo del percorso, lo ha spinto a raccordare le iniziative dei singoli Paesi con l’istituzione della Settimana Europea della cultura scientifica. Dedicare la Settimana delle Culture Digitale ad Antonio Ruberti è stato quindi un atto naturale per #DiCultHer e vuole assumere il significato di raccordo e di continuità tra il grato ricordo per una vita dedicata interamente alla Scienza e alla diffusione della cultura scientifica e l’attuale apertura verso il paradigma digitale che, sempre di più e più profondamente, influisce sul nostro modo di vivere e di pensare la cultura. |
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