Parte dal territorio di Genga e dintorni il Comitato per “FARO MARCHE” che si propone di avviare un percorso di promozione dell’applicazione dei principi della Convenzione di Faro nella Regione.
Il Comitato, si inserisce nelle linee di attività dell’associazione di promozione sociale per la Digital Cultural Heritage – DiCultHer
La Convenzione prende il nome dalla città portoghese di Faro dove si sono incontrati nel 2005 gli Stati del Consiglio d’Europa. L’Italia ha firmato la Convenzione nel 2013 , successivamente ratificata nel 2020 con la Legge 1 ottobre 2020 n. 133.
La Legge riconosce il patrimonio culturale come fattore cruciale per la crescita sostenibile, lo sviluppo umano e la qualità della vita, introducendo il “diritto al patrimonio culturale” materiale e immateriale.
La Convenzione introduce il concetto di eredità culturale come “insieme di risorse ereditate dal passato che le popolazioni identificano, indipendentemente da chi ne detenga la proprietà, come riflesso ed espressione dei propri valori, credenze, conoscenze e tradizioni, in continua evoluzione. Esso comprende tutti gli aspetti dell’ambiente che sono il risultato dell’interazione tra l’uomo e i luoghi nel corso del tempo” e la “Comunità patrimoniale” quale insieme di persone che attribuiscono valore a quel patrimonio. Il “diritto al patrimonio culturale”, implica conseguentemente la responsabilità individuale e collettiva nei confronti del patrimonio culturale e l’importanza della sua conservazione.
La Convenzione di Faro non riguarda la qualità estetica o storica del patrimonio, ma la decisione di una “Comunità” di trasmetterlo alle generazioni future e di farlo nel quadro di un’azione pubblica per sostenere la propria cultura, in un processo di confronto tra diversi portatori di interesse uniti in nome di un progetto comune.
FARO MARCHE intende stimolare – nello spirito della Legge di ratifica – la nascita di Comunità patrimoniali quali soggetti agenti per i quali
- la visione di patrimonio culturale bene comune, affidi grande responsabilità e protagonismo alla persona
- il diritto, individuale e collettivo, tragga beneficio dal patrimonio comune in quanto risorsa per la crescita culturale e socio-economicadel territorio
- la partecipazione democratica dei cittadini riconoscendone il diritto (e il dovere) alla conoscenza, alla tutela, alla valorizzazione e alla gestione del patrimonio, affermi la consapevolezza del valore del proprio territorio e della necessità di conservarlo e preservarlo