PROGRAMMAZIONE DELLE ATTIVITA’ #DICULTHER PER L’A.S. 2024-25
Contesto
Ripartire dalla bellezza della cultura come bene comune e come condivisione per “garantire contesti e sviluppi attuativi del “diritto di ogni cittadino ad essere educato alla conoscenza e all’uso responsabile del digitale per la salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio culturale e dei luoghi della cultura”, nella convinzione che il patrimonio culturale, oltre che a favorire processi di costruzione identitaria, di educazione alla cittadinanza, di formazione del giudizio critico e di promozione del dialogo interculturale, rappresenti sempre più un volano di sviluppo e una risorsa strategica indispensabile per “esplorare, discutere e plasmare un futuro bello, sostenibile e inclusivo”.
Cultura digitale e Intelligenza Artificiale come priorità dell’Associazione #DiCultHer[1] per sostenere un incontro profondo e innovativo con la bellezza e con la cultura che educa al e con il Patrimonio culturale, per integrare punti di vista differenti sulla realtà, per promuovere pensiero critico e un impegno responsabile e competente a fronte delle sfide della modernità, in relazione alla Convenzione di Faro, al Manifesto Ventotene digitale, al New European Bauhaus, al Digital Competence Framework for Citizen’s (DigComp 2.2.), al Piano d’azione europeo per l’istruzione digitale, al Piano Nazionale per l’educazione al patrimonio del MiC, al nuovo Piano Nazionale Scuola Digitale (PNSD), che indicano la direzione da seguire nella visione del Patto Educativo Globale.
Cultura digitale e Intelligenza Artificiale valenza strutturale, metodologica e di contesto, all’interno della quale realizzare una nuova ermeneutica per la coesione sociale e la promozione delle diversità, l’innovazione socialmente sostenibile, la promozione della salute, la formazione del pensiero e del giudizio critico, del benessere e l’educazione inclusiva.
Cultura digitale e Intelligenza Artificiale per favorire l’emergere di occasioni strategiche di riorganizzazione dei saperi e come opportunità per restituire alle nostre ragazze e ai nostri ragazzi la piena consapevolezza del loro ruolo nella modernità per raggiungere obiettivi di sostenibilità, di formazione del giudizio critico e, soprattutto, per renderli protagonisti nei processi di costruzione identitaria e di cittadinanza attiva attraverso un processo che pone al centro la loro ‘creatività’. Un protagonismo per l’esercizio del diritto alla cultura, del diritto all’istruzione, del diritto all’innovazione, quale irrinunciabile azione per la “Titolarità culturale” e la “Titolarità dei processi formativi”.
Cultura digitale, Intelligenza Artificiale come obiettivo e come prospettiva della conoscenza e presa in carico dei patrimoni culturali di ognuno, indispensabile per definire il processo e la condizione che ne deriva, in cui individui e comunità acquisiscono una progressiva consapevolezza dei loro diritti e dei loro doveri per un rapporto ottimale fra spazi e modi di abitarli.
Intelligenza Artificiale e “Orientamenti etici per gli educatori sull’uso dell’intelligenza artificiale e dei dati nell’insegnamento e nell’apprendimento”[2] di riferimento per gli educatori per comprendere il potenziale delle applicazioni di AI e dell’utilizzo nel settore dell’istruzione, ma anche per sensibilizzarli in merito ai possibili rischi derivanti da un distorto utilizzo dei dati nel settore.
Orientamenti etici per gli educatori sull’uso dell’intelligenza artificiale, parte integrante e sostanziale del Piano d’azione per l’istruzione digitale (2021-2027) dell’Unione europea a sostegno dell’adattamento sostenibile ed efficace dei sistemi di istruzione e formazione degli Stati membri dell’UE all’era digitale, per realizzare lo spazio europeo dell’istruzione, sostenendo allo stesso tempo le organizzazioni culturali nel complesso lavoro che le stesse svolgono nei confronti dei sistemi di istruzione sia al livello di singoli Stati membri che dell’UE, per sostenere “l’uso consapevole della Cultura Digitale e dell’AI nel mondo dell’istruzione, per una “appropriazione culturale” della Convenzione di Faro nell’era digitale.
“Titolarità culturale” come obiettivo e come prospettiva della conoscenza e presa in carico dei patrimoni culturali di ognuno, tanto a livello territoriale che a più ampio raggio, indispensabile per definire il processo, e la condizione che ne deriva, in cui individui e comunità acquisiscono una progressiva consapevolezza dei loro diritti e dei loro doveri e attuano una presa in carico dell’eredità culturale che ricevono dal passato, superando la posizione di ‘fruitori’ del patrimonio, verso un ruolo attivo, partecipativo, della promozione della sua tutela e della sua valorizzazione;
Cultura digitale, Intelligenza Artificiale e NEB per “garantire a tutte le studentesse e a tutti gli studenti le competenze chiave per affrontare i cambiamenti e le sfide del loro presente, per proiettarli al meglio nel futuro, per diventare cittadine e cittadini attivi e consapevoli, capaci di condividere valori comuni e di confrontarsi positivamente con l’altro” anche ai fini di realizzare quei nuovi “spazi di apprendimento” intesi come agorà virtuali dell’innovazione pedagogica per il NEB, da più parti evocati ed auspicati.(Carta di Pietrelcina ed. 2019 e Manifesto Ventotene Digitale[3])
Centralità della scuola
Già la raccomandazione del Consiglio europeo nel lontano 2018 si esprimeva in questi termini: “La competenza digitale implica l’uso sicuro, critico e responsabile delle tecnologie digitali e il loro impiego nell’apprendimento, nel lavoro e nella partecipazione alla società. Comprende l’alfabetizzazione all’informazione e ai dati, la comunicazione e la collaborazione, l’alfabetizzazione ai media, la creazione di contenuti digitali (compresa la programmazione), la sicurezza (compreso il benessere digitale e le competenze relative alla sicurezza informatica), le questioni relative alla proprietà intellettuale, la risoluzione di problemi e il pensiero critico.” (Council Recommendation on Key Competences for Life-long Learning – Raccomandazione del Consiglio sulle competenze chiave per l’apprendimento permanente, 22 maggio 2018, ST 9009 2018 INIT).
LaCarta di Pietrelcina e Manifesto Ventotene digitale riconoscono nella partecipazione il segno di una Scuola dinamica e nel digitale il ruolo di strumento del Contemporaneo, per raccogliere l’eredità storica dell’Unione, rimodellata dalla creatività delle nuove generazioni e dal coinvolgimento consapevole delle comunità patrimoniali nello spirito della Convenzione di Faro, come una delle fonti di conoscenza necessarie per i cittadini europei del presente e del futuro. Un nuovo insieme di competenze per garantire anche la conservazione, valorizzazione e promozione del proprio patrimonio culturale (anche digitale), altresì la sua trasferibilità alle nuove generazioni.
Indicazioni di scenario queste “Per realizzare la transizione digitale ed ecologica in modo che sia socialmente equa, inclusiva e giusta”, nel contesto del Digital Competence Framework for Citizen’s (DigComp 2.2), che negli anni ha rappresentato, e rappresenta, il documento di riferimento per la formazione delle competenze del settore.
La Programmazione delle attività #DiCultHer per l’a.s. 2024-25 si richiama essenzialmente alle iniziative già sperimentate nel corso degli ultimi anni dall’Associazione #DiCultHer. Queste sono di diverso livello e struttura, ma tutte orientate alle Comunità educanti e formative, scientifiche, sociali, del volontariato, dei media, ecc. per favorire la partecipazione nella “dimensione europea” dei docenti, delle ragazze e dei ragazzi, alle numerose attività che #DiCultHer promuove annualmente ormai dal 2015 nel nostro Paese. Ossia, attività centrate sull’engagement delle fasce giovanili della popolazione impegnate a “farsi carico” del proprio patrimonio culturale, dei propri territori, realizzando la Convenzione di Faro, nella dimensione digitale.
Le attività proposte configurano, peraltro, i presupposti per la promozione della consapevolezza dell’integrazione fra saperi umanistici tradizionali e per lo sviluppo di conoscenze, di metodologie e tecniche computazionali per la strutturazione ed elaborazione di modelli formativi e educativi volti a creare saperi e competenze trasversali, abilitati ad attivare processi di innovazione digitale per “garantire a tutte le studentesse e a tutti gli studenti le competenze chiave per affrontare i cambiamenti e le sfide del loro presente, per proiettarsi al meglio nel futuro, per diventare cittadine e cittadini attivi e consapevoli, capaci di condividere valori comuni e di confrontarsi positivamente con l’altro”. (Manifesto Ventotene Digitale ed. 2017 e 2021).
Per rileggere, ampliare, diffondere. Questi documenti hanno sottolineato il ruolo del digitale nello sviluppo dell’Unione e richiedono un ulteriore momento di riflessione per la promozione di azioni che pongano la Cultura al centro del NEB e dell’Europa come bene comune, fondamento di coesione sociale, legate alla ricerca, all’alta formazione e all’educazione scolastica.
La rilettura in ambiente scolastico di questi documenti segnala le iniziative che hanno definito le culture digitali come campi cognitivi adatti a rafforzare la coesione sociale e promuovere la condivisione di valori, occasione per consolidare la diffusione del digitale in modo omogeneo e condivisa, delle tecnologie e delle loro opportunità e criticità, del valore aggregante ed inclusivo delle culture locali, passaggi necessari per una comune cultura europea.
Il capitale umano, fatto di conoscenze e competenze, di valori e principi, di slancio e compassione, esempio e testimonianza appare la strada per costruire la nuova Europa, ed è un punto di svolta verso un futuro sostenibile, inclusivo, socialmente equo. I documenti che #DiCultHer ha fatto circolare in Italia in questi ultimi anni rappresentano lo scenario culturale di riferimento per la programmazione delle attività del prossimo anno scolastico e gli obiettivi della titolarità culturale partecipata all’Europa, a partire dalla Cultura digitale come bene comune.
La programmazione delle attività relative all’a.s 2024-25
Le proposte #DiCultHer per l’a.s. 2024-25 sono il frutto dell’ascolto e delle indicazioni provenienti non solo dai sopra citati documenti nazionale ed europei, ma anche e soprattutto dell’ascolto della nostra comunità per realizzare “un’Europa splendente, ospitale e pulita, dove il sole costituisce la primaria fonte di energia. Il sole che dona forza alle piante e agli animali e fa crescere bambini e giovani. Il sole dell’intelligenza, capace di dirimere l’oscurità dell’ignoranza e della violenza, può darci felicità e saggezza”.
Proposte che vogliono rappresentare il riferimento pedagogico per valorizzare le potenzialità e la creatività degli studenti, l’alfabetizzazione all’informazione e ai media, la comunicazione e collaborazione digitale, l’esercizio del pensiero e del giudizio critico in merito al rapporto con le tecnologie digitali e dell’Intelligenza Artificiale “per esplorare, discutere e plasmare un futuro bello, sostenibile e inclusivo”.
In questo senso, per l’a.s. 2024-25 si massimizzeranno in particolare due “criteri” fondamentali per un uso consapevole del digitale nelle attività di #DiCultHer.
Il primo criterio attiene al “Riuso di contenuti digitali aperti”
Questo criterio è inerente alla selezione e al riuso delle risorse aggregate nelle principali Banche Dati Aperte nazionali ed internazionali contenenti “oggetti” digitali culturali per realizzare ricerche, pubblicazioni, presentazioni, risorse interattive. L’adozione di questo criterio prevede che Il Team studentesco partecipante possa selezionare il tema della ricerca e predisporre il progetto per la realizzazione dell’elaborato multimediale avvalendosi delle risorse contenute su tali Banche Dati (testi, audio, immagini).
In Italia ed in Europa esistono ormai da decenni rilevanti Banche Dati Aperte per il Patrimonio culturale che offrono contenuti digitali, tra opere d’arte, manufatti, libri, film e file audio, provenienti da biblioteche, musei, archivi e gallerie e istituti per la conservazione dei beni culturali di tutta Europa.
Riferimenti rilevanti sono le Banche Dati Aperte gestite in Italia dall’Istituto Centrale per il Catalogo Unico (ICCU) , L’Istituto Centrale per i Beni Sonori ed Audiovisivi (ICBSA) , e sul piano europeo, Europeana, il portale dell’Unione Europea del Patrimonio Culturale a cui conferiscono i dati tutti gli Stati membri. A queste è possibile anche aggiungere l’archivio Imago: l’obiettivo sul Novecento, realizzato dal Polo di Rimini e dal Dipartimento di Discipline Storiche dell’Università degli Studi di Bologna, un database di immagini inedite a cui affidare il racconto della condizione giovanile nel XX secolo.
Queste Banche Dati rappresentano archivi di fonti primarie certificate che possono essere direttamente consultate e studiate dagli studenti. Esaminando le fonti primarie gli studenti potranno approfondire il senso della storia e della complessità del passato sviluppando la capacità di pensiero e di analisi critica, gli studenti hanno l’occasione di esplorare i contenuti per periodi storici, mostre virtuali e gallerie e collezioni tematiche, come Arte, Musica, Moda, Fotografia, Migrazioni, Giornali, Manoscritti, Prima guerra mondiale.
Per aiutare gli studenti e Docenti a consultare le risorse del portale europeo EUROPEANA è disponibile il Portale https://www.diculther.it/europeana-iccu/ che illustra le caratteristiche di Europeana con particolare riferimento ai contenuti in lingua italiana.
Modalità di riuso dei contenuti digitali
I Team scolastici che collaborano nelle attività #DiCultHer sono liberi di selezionare i contenuti di loro interesse, nel rispetto delle licenze che ne permettono il riuso. Per facilitare la ricerca dei contenuti è possibile consultare in ICCU, ICBSA, Imago, Europeana, ecc.. una selezione di dataset organizzati per livello didattico, tipo di risorsa (disegno, dipinto, libro, giornale ecc.), area geografica, soggetto (letteratura, storia, grande guerra, filosofia ecc.) al riguardo si veda come esempio la pagina https://pro.europeana.eu/resources/datasets?&page_data=2.
Al riguardo devono essere tenuti presente due aspetti importanti:
- La scelta delle risorse sulle Banche Dati Aperte va fatta tenendo presenti le condizioni di riuso presenti per ciascuna risorsa..
- i contenuti multimediali prodotti dal Team dovranno essere rilasciati con una licenza aperta per favorirne la diffusione e la riusabilità e cioè per permetterne il libero riuso selezionando una licenza tra CC BY, CC-BY-SA, CC0. Attraverso l’applicazione di tali licenze, Il Team è consapevole che le informazioni descrittive dell’oggetto digitale e l’icona dell’immagine raffigurante l’oggetto candidato potranno essere condivise con aggregatori di risorse culturali italiani ed europei (es. CulturaItalia ed Europeana).
Il secondo criterio attiene all’utilizzo consapevole dell’Intelligenza Artificiale.
Questo criterio invita a sperimentare le tecnologie di AI nella funzione di “assistenti intelligenti” per la progettazione e la produzione degli elaborati digitali richiesti nelle attività di #DiCultHer come quelle riferite per #HackCultura, l’hackathon delle studentesse e degli studenti per la titolarità culturale, con particolare riferimento alla tecnologie che consentono di estendere le capacità creative (per la produzione grafica, video, della scrittura, …), e quelle (come ChatGPT) che permettono di fornire ai partecipanti ausili per acquisire informazioni utili, suggerimenti e risposte alle loro domande durante lo sviluppo dei loro progetti, per aiutare gli studenti a sviluppare l’apprendimento di metodologie e competenze digitali, linguistiche e culturali efficaci per la loro formazione personale e professionale. Una sperimentazione quindi quale atto sostanziale per avvicinare docenti e studenti alle opportunità fornite dall’intelligenza artificiale affinché gli stessi siano in grado di individuare le prospettive e le implicazioni nel campo dell’apprendimento e del lavoro. Un tema centrale della sperimentazione, anche ai fini della sua validazione, sarà quello della valutazione della sperimentazione stessa, attraverso la raccolta di feedback dagli utenti, docenti e studenti, per comprendere come “l’assistente virtuale” stia aiutando e identificare eventuali aree di miglioramento.
Le principali attività per il 2024-25
Di seguito le iniziative che caratterizzano la programmazione in Italia delle attività per il prossimo anno scolastico promosse dall’Associazione #DiCultHer “per esplorare, discutere e plasmare un futuro bello, sostenibile e inclusivo”.
- Decima Settimana delle Culture Digitali “Antonio Ruberti”, (6-10 maggio 2025)[4].
5 E 6 MAGGIO 2025 CONVEGNO SUL TEMA DELLA CONOSCENZA E DELLE COMPETENZE CHE CREANO IL CAPITALE IMMATERIALE[5]
- #HackCultura2025[6] l’Hackathon delle studentesse e degli studenti per lo sviluppo della Cultura digitale e la “titolarità culturale”, settima edizione.
- Rassegna dei prodotti digitali realizzati dalle Scuole “R. De Ruggieri” , settima Edizione[7]
- Serie di Webinar di accompagnamento e approfondimento delle tematiche proposte per questa programmazione annuale (da ottobre 2024 a maggio 2025). I Webinar inizieranno venerdì 11 ottobre 2024.
- Quinta edizione della Festa dell’Europa (9 Maggio 2025)[8].
- GenderSchool. A Scuola di Genere: Educare alla Parità e alla non violenza[9] Per sostenere l’integrazione della dimensione di genere in tutte le attività dell’Associazione #Diculther, anche in relazione al suo Statuto[10] e per porre il tema dell’educazione alla parità e il contrasto alla violenza di genere al centro del dibattito pubblico e culturale in Italia ed in Europa.
- 10 DICEMBRE 2024: Accesso alla cultura come diritto e valore nell’era digitale. (in occasione della ricorrenza del 10 dicembre 1948 della dichiarazione universale dei diritti delle Nazioni Unite)[11].
- Sostegno alla nascita di Associazioni/Comunità patrimoniali DiCultHer Faro con lo scopo di fare rete e promuovere “comunità patrimoniali” in ambiti territoriali rilevanti.
- Apertura della RIVISTA Culture Digitali all’Europa.
- DiCultHer School TV[12].
- Revisione Carta di Pietrelcina per l’educazione al Patrimonio Culturale digitale[13].
- Sviluppo di un quadro di conoscenze e competenze per l’insegnamento della “cultura europea”.
- Digital History[14].
- Per una relazione estetica con il mondo: il ruolo della bellezza e il senso del reincanto[15].
- La grande scrittura. Mille mani per una storia[16] – SFIDA n. 7 di #HackCultura2025.
- Settima edizione della Roma Design Experience dell’Istituto Superiore per le Industrie Artistiche Roma (ISIA) di Roma. Il format della RDE prevede il coinvolgimento di partner esterni, per lavorare insieme con gli studenti su tematiche legate alla complessità, attraverso l’approccio del design sistemico. Suddivisi in gruppi, i team lavorano ciascuno su di un tema di ricerca, spaziando fra i diversi ambiti del Design (Comunicazione, Prodotto, Servizi), accomunati dagli stessi valori: sostenibilità, collettività, inclusione. (si veda il video della IV edizione https://youtu.be/VkX3NvJHpzo)
- PCTO – Percorsi per le Competenze Trasversali e per l’Orientamento.
- #DiCampus, per l’orientamento agli studi e lavoro sui temi della “Cultura Digitale”.
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TEMPI
Ottobre 2024
Presentazione della programmazione delle attività 2024-25nel 1° webinar diculther 24-25, l’11 ottobre e in presenza presso la sede MIM in data da stabilire.
Per ogni info: info@diculther.it
[1] Associazione Internazionale per la promozione della Cultura Digitale – #DiCultHer. C.F. 97835960580, PIC 902865525. Sede in Via Giulio Sacchetti, 22 -00167 Roma. PEC: diculther@pec.it – www.diculther.it L’Associazione, nata nel marzo 2015, non ha finalità di lucro e in coerenza con l’art.5 del D.lgs.117/2017 (Codice del Terzo Settore) persegue finalità di interesse generale, con riferimento in particolare all’obiettivo di attuare azioni di interscambio culturale, scientifico, tecnologico e organizzativo per la promozione della Cultura Digitale e della Titolarità culturale in Italia e a livello internazionale. #DiCultHer è nata per promuovere e consolidare una cultura dell’innovazione digitale sulle problematiche legate all’educazione al e con il Patrimonio culturale e per sostenere i Diritti all’educazione, all’accesso ai saperi, il diritto all’innovazione e il diritto ad Internet, attraverso un’ampia pianificazione di attività educative condivise sul piano regionale, nazionale e internazionale. #DiCultHer ha attivi numerosi Accordi Quadro con rilevanti organizzazioni culturali, nonché con organismi centrali del Ministero della Cultura (MiC) e tra la DG Educazione e Ricerca del MiC per l’attuazione del Piano Nazionale per l’Educazione al Patrimonio Culturale. Ha rapporti di collaborazione con alcuni Uffici Scolastici Regionali e con INDIRE. Ho Promosso inoltre varie Associazioni territoriali per l’attuazione della Convenzione di Faro in Molise, Sicilia, Puglia, Calabria, Abruzzo e nella Moda.
[2] https://op.europa.eu/it/publication-detail/-/publication/d81a0d54-5348-11ed-92ed-01aa75ed71a1
[3] L’elaborazione del “Manifesto Ventotene Digitale, redatto nel 2017 quale contributo della rete #DiCultHer all’anno europeo del CH (2018) segnò un momento rilevante di riflessione sui temi del Digital Cultural Heritage, sintetizzati nelle sfide e le azioni nella Carta di Pietrelcina, sul ruolo della Cultura per lo sviluppo. La revisione del Manifesto è partita da queste riflessioni, e, nell’anniversario degli ottanta anni dal Progetto di Manifesto “Per un’Europa libera e unita” di Spinelli-Rossi, abbiamo ripreso in mano il testo del 2017 del Manifesto, perché, ancorché quel testo fosse fortemente orientato a contribuire all’anno europeo del 2018, conteneva in nuce tutta una serie di orientamenti, resi poi palesi da un lato con la ratifica della Convenzione di Faro, dall’altro dalle rilevanti riflessioni in atto innescate in ambito europeo dalla presidente della Commissione europea per un nuovo Bauhaus europeo, e dalla Commissione dell’UE con la Conferenza sul Futuro dell’Europa. La revisione del Manifesto sottolinea il ruolo del digitale nello sviluppo dell’Unione e il Manifesto rappresenta il contributo della rete DiCultHer e dei suoi partner alla nuova Europa, ma anche un’ulteriore occasione per promuovere e consolidare la diffusione di una cultura digitale omogenea e condivisa, fondata sulla conoscenza di questo strumento e delle sue criticità, adatta a restituire ai cittadini nella fase di formazione e di educazione permanente la consapevolezza della titolarità del proprio patrimonio. In questa direzione, il documento Ventotene digitale riconosce nella partecipazione il segno di una Scuola dinamica e nel digitale il ruolo di strumento del Contemporaneo. È lo strumento adatto a raccogliere l’eredità storica dell’Unione, rimodellata dalla creatività delle nuove generazioni e dal coinvolgimento delle comunità patrimoniali nello spirito della Convenzione di Faro. Il documentosi propone di contribuire alla promozione e al sostegno di una cultura digitale come una delle fonti di conoscenza necessarie per i cittadini europei del presente e del futuro. Un nuovo insieme di competenze per garantire anche la conservazione, valorizzazione e promozione del patrimonio culturale digitale anche per la sua trasferibilità alle nuove generazioni. Il documento lavora ad un piano di innovazione dell’educazione al patrimonio nelle sue forme e articolazioni: storico, scientifico, paesaggistico, artistico, etno-antropologico, orientato sull’impegno della popolazione europea in fase di formazione che deve farsi carico dei propri territori e tutte le fasi dell’istruzione richiedono ora una visione e progettazione sinergica dell’uso del digitale, in quanto il digitale sta assumendo valenza metodologica, strutturale e di contesto, all’interno della quale avviare una nuova ermeneutica della Cultura e dell’Eredità Culturale.
[4] Le Settimane delle Culture Digitali sono organizzate sul modello delle prime (1991) Settimane della Cultura scientifica promosse in Italia dal Ministro della Ricerca e dell’Università Antonio Ruberti. È stato questo il primo passo di un percorso di diffusione della cultura scientifica proseguito in ambito europeo nella sua funzione di Commissario europeo per la scienza, la ricerca e lo sviluppo tecnologico e l’educazione, con l’istituzione della Settimana Europea della cultura scientifica (1993), raccordando analoghe iniziative di altri Paesi. In questo video https://youtu.be/JWsro8z6Hpk, è possibile ascoltare una intervista al Prof. Ruberti che annuncia le motivazioni di questa iniziativa. Per questi motivi abbiamo dedicato la Settimana delle Culture Digitale ad Antonio Ruberti, quale atto naturale per #DiCultHer e ha voluto assumere il significato di raccordo e di continuità tra il grato ricordo per una vita dedicata interamente alla Scienza e alla diffusione della cultura scientifica e l’attuale apertura verso il paradigma digitale che, sempre di più e più profondamente, influisce sul nostro modo di vivere e di pensare la cultura.
[5] “Oggi il sapere è la ricchezza delle nazioni, è il nuovo capitale immateriale, e questa ricchezza si deve accumulare, produrre e distribuire, ma questo complesso di processi deve essere gestito insieme: per la sua produzione c’è la ricerca, per la sua distribuzione ci sono l’istruzione e la formazione professionale. Non si può continuare a considerare separatamente le due cose, non fosse altro che per la velocità di accrescimento del sapere, che non si può trasferire se non c’è vicinanza tra i luoghi in cui viene prodotto e quelli in cui viene trasferito. C’è una istituzione che è durata più di novecento anni ed è stata inventata in Europa, è uno degli apporti della civiltà europea: l’Università. Le Università sono luoghi di produzione naturale di tutte e due le componenti del capitale immateriale: la creazione delle nuove conoscenze e la loro diffusione. È naturale che l’Università debba svolgere un ruolo centrale insieme alle istituzioni specializzate nella distribuzione del sapere, come la scuola, e a quelle specializzate nella sua produzione, come gli enti di ricerca. Non possiamo diventare solo distributori di ricchezza, dobbiamo anche partecipare alla sua produzione. Tra l’altro questa ricchezza – e si tratta di un aspetto fondamentale – non è una ricchezza che diminuisce quando si distribuisce, come i soldi. Al contrario si accresce” (Intervista di Antonio Ruberti in Società dell’apprendimento. Istruzione e formazione nella nuova Europa, a cura di Fabrizio Scanzio, Ed. Associate Editrice Internazionale, Roma 1998.)
[6] Anche questa settima edizione di #HackCultura si colloca in un contesto di proposte progettuali di metodologie innovative per la promozione della Cultura digitale e la valorizzazione del patrimonio culturale – tangibile, intangibile e digitale – centrate sull’engagement delle fasce giovanili della popolazione, chiamate, in una logica di esercizio di cittadinanza e di progettazione partecipata, a “prendersi in carico” il proprio patrimonio come complesso di risorse di cui aver cura a livello individuale e come comunità. Per l’individuazione delle SFIDE di #HackCultura si è cercato di proporre obiettivi con una rilevanza “a lungo termine” per i quali l’occasione di #HackCultura2025 possa costituire solo un passo in un percorso più ampio che prevede la costruzione di “contenitori di patrimoni digitali scolastici” stabili. Per la realizzazione delle SFIDE, #DiCultHer metterà a disposizione di docenti, studentesse e studenti momenti di approfondimento, costituiti da webinar, tutti i venerdì pomeriggio attivi da ottobre 2024 a maggio 2025. Di seguito l’elenco delle SFIDE i cui regolamenti saranno descritti nelle singole pagine di approfondimento delle sfide stesse, tutte CORRELATE tra di loro negli obiettivi e nel metodo di lavoro.
- SFIDA 1: Il patrimonio culturale risorsa per lo sviluppo sostenibile
- SFIDA 2: Laboratori creativi di Umanesimo Solidale
- SFIDA 3: Da un oggetto racconta la tua scuola
- SFIDA 4: Scopri il patrimonio della tua scuola
- SFIDA 5: . . . e adesso sono qui
- SFIDA 6: Adotta uno dei Goals dell’Agenda 2030 delle NU
- SFIDA 7: La grande scrittura. Mille mani per una storia
- SFIDA 8: L’Europa. “La nuova Città del Sole”
- SFIDA 9: Moda e Patrimonio culturale
- SFIDA 10: “La Panchina Rossa”
- SFIDA 11: Sport e integrazione
- SFIDA 12: Donne d’Europa. Radici femminili per l’Europa che verrà
.
[7] Rassegna dei prodotti digitali realizzati dalle scuole italiane “R. De Ruggieri” dal titolo NOVA MAGNA GRAECIA: L’OCCASIONE DIGITALE PER LA CULTURA E IL MEZZOGIORNO D’EUROPA. La settima edizione si svolgerà durante i venerdì del mese di maggio 2025. Nel corso della Rassegna saranno presentati da parte dei Team scolastici i progetti e i prodotti culturali digitali realizzati a seguito della partecipazione alle SFIDE di #HackCultura2025. Una RASSEGNA quindi per dare voce e attenzione al protagonismo dei nostri ragazzi che hanno raccolto le sfide di #HackCultura2023. L’obiettivo della #Rassegna2025 è quello di proseguire un percorso avviato nel corso della prima Rassegna tenutasi a Matera, nell’Aprile 2019, promossa da #DiCultHer per la costruzione di “contenitori di patrimoni digitali scolastici” stabili e di riferimento per il mondo della Scuola, in collaborazione con le Istituzioni nazionali ed europee preposte alla conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale digitale. La #Rassegna2025, proporrà pertanto i risultati della partecipazione alle varie SFIDE di #HackCultura2025 per facilitare lo sviluppo di competenze complesse e trasversali e per ribadire e sostenere l’autonomia delle istituzioni scolastiche anche in questo settore «quale laboratorio permanente di ricerca, sperimentazione ed innovazione didattica, orientata verso l’educazione alla cittadinanza attiva, per garantire il diritto allo studio, le pari opportunità di successo formativo e di istruzione permanente dei cittadini».
[8] Come per le precedenti due Edizioni della Festa dell’Europa, coincidenti tra l’altro con le varie edizioni delle Settimane della Cultura Digitale A. Ruberti, per l’edizione del 9 maggio 2025 il programma della giornata prevede due momenti. Al mattino il dialogo con e tra le Istituzioni sul tema: Cultura Digitale come fattore di sviluppo del Paese e dell’Europaper un nuovo Bauhaus europeo. Nella sessione pomeridiana il dialogo con i progetti culturali di interesse europeo, tra le esperienze in attuazione della Convenzione di Faro e la sua contestualizzazione nell’era digitale, per riflettere insieme sulle culture digitali e il loro ruolo per sostenere le identità culturali nazionali ed europee. In particolare, nella sessione pomeridiana verranno presentati i risultati della partecipazione alle Sfida n. 8 di #HackCultura2025 riguardanti l’Europa, dal titolo: “L’Europa, la nuova città del sole”.
[9] Si tratta di un progetto “trasversale” a tutte le attività di #DiCultHer, per sostenere l’integrazione della dimensione di genere in tutte le nostre attività. Con il progetto, assieme ad una pluralità di qualificati partner, stiamo affrontando il tema della parità e della violenza a vari livelli di approfondimento, chiedendo alle nostre studentesse e ai nostri studenti di essere protagoniste/i delle nostre azioni, ed in particolare della SFIDA n. 10 di #HackCultura “La Panchina Rossa” per chiamare in causa studentesse e studenti per concorrere a prevenire e contrastare la violenza contro le donne, con idee, suggestioni, proposte così come indicato nella Convenzione di Istanbul. Ma anche partecipando alla SFIDA n. 6 “Adotta un Goal dell’Agenda 2030 delle NU” per una “cittadinanza del mondo” consapevole, responsabile, per uno sviluppo sostenibile del pianeta, per la protezione della natura, per la salvaguardia e la valorizzazione dei patrimoni di cui dispone l’umanità”. Un punto centrale del Progetto sarà l’ulteriore riflessione sulle Digital STHEAM (Digital Science, Humanities, Technology, Engineering, Artsand Mathematics) quale innovativo approccio valoriale necessario ai nostri giovani per acquisire le nuove conoscenze e competenze della contemporaneità, allineate alla rapidità evolutiva che caratterizza il Ventunesimo secolo. Una sfida tra creatività digitale, arte e Humanities e tra imprenditorialità, sviluppo e lavoro, da affrontare favorendo l’introduzione al pensiero logico, probabilistico, computazionale e la familiarizzazione con gli aspetti operativi delle tecnologie informatiche.
Per l’a.s. 2024-25, verrà posto particolare attenzione all’avvio del “Cantiere Ragazze Digitali” (https://www.diculther.it/blog/2023/12/27/ragazze-digitali/) , presentato durante la giornata del 9 maggio 2024 dedicata all’Europa dal titolo “Ragazze digitali oggi, protagoniste dell’Europa domani” (https://www.diculther.it/festa-delleuropa-9-maggio-2024/#sessione2). Una SFIDA, a breve, medio e lungo periodo, fatta di specifiche azioni e approfondimenti di diverso livello e spessore, che ha l’obiettivo di facilitare –o almeno tentare- una organicità di approccio per sostenere le scelte che le nostre studentesse sono chiamate a fare sia per il proseguimento degli studi post diploma, fino alle scelte nel mondo del lavoro.
In particolare, per questo a.s. fra le numerose azioni che daranno senso e contenuto al “Cantiere” anche una vera e propria sfida riguardante la violenza sulle donne nella letteratura, ((https://youtu.be/8nBjKIq5WOU), partendo dal libro “Il dolore delle donne. La violenza di genere nella letteratura” di Stefano Motta, attraverso alcuni percorsi di studio per un confronto tra le dinamiche narrate in letteratura ed episodi di cronaca recente simili (catcalling, revenge porn, violenza economica, pestaggi domestici, sadismo verbale, ecc.). L’idea, in particolare, è quella di sostenere la “scrittura collettiva”,a più mani,attraverso la partecipazione attiva alla sfida n. 7 dal titolo “La Grande scrittura. Mille mani per una storia”, di #HackCultura, l’Hackathon delle ragazze e dei ragazzi per la titolarità culturale,per affrontare temi complessi come quello del gender mainstreaming, ma anche per promuovere l’educazionealla lettura e alla scrittura.
[10] Dallo statuto DiCultHer: la promozione dell’integrazione sistematica dell’ottica di genere all’interno in tutte le attività promosse dall’Associazione ai fini di sostenere le politiche e le azioni nel pieno accoglimento del principio del mainstreaming per la parità di genere ed il contrasto alla violenza, e per riconoscere e rispettare le differenze al fine di superare le disuguaglianze e promuovere la cultura delle pari opportunità e per l’attuazione della Convenzione di Istanbul.
[11] Era il 10 dicembre 1948 quando, a Parigi, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha adottato la Dichiarazione universale dei diritti umani. Una data importante se si pensa che erano trascorsi solo tre anni dalla fine della Seconda guerra mondiale, che aveva lasciato vive e profonde ferite, in particolare sull’intero continente europeo, privato a lungo dei diritti umani dalle dittature.
Lo spirito della Dichiarazione è racchiuso e immediatamente annunciato nel suo articolo 1, che recita: “Tutti gli esseri umani nascono liberi ed uguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza”. Un articolo che, preso alla lettera, lascia ancora letteralmente sognare perché introduce e dichiara “i diritti inalienabili di ogni uomo, senza distinzione alcuna, per ragioni di razza, di colore, di sesso, di lingua, di religione, di opinione politica o di altro genere, di origine nazionale o sociale, di ricchezza, di nascita o di altra condizione”.
Purtroppo, la Dichiarazione universale, che non ha perduto nulla della sua importanza e della sua pertinenza, festeggia la sua ricorrenza in un contesto mondiale preoccupante, carico di tanti conflitti e di gravi violazioni dei quei diritti universalmente proclamati. Non solo, ma cresce nel mondo, da parte di vari Stati, la tentazione di rimettere in discussione i valori fondanti e l’universalità dei diritti umani.
È un pericolo che ci riguarda da vicino, perché sono proprio quei diritti che sorreggono l’impalcatura delle nostre democrazie, e, di conseguenza la pace. In questi momenti di gravi incertezze politiche che attraversano l’Europa, l’impegno di ogni cittadino è essenziale per garantire quei valori di uguaglianza, di giustizia e di libertà che la stessa Europa ha continuamente cercato di costruire e di rispettare e che, purtroppo, oggi, sembrano vacillare, e il messaggio che le celebrazioni ci mandano è oggi più che mai carico di senso e di impegno: i diritti umani vanno di nuovo difesi e protetti, ogni cittadino è chiamato a difendere l’uguaglianza, la giustizia e la dignità umana. Sempre.
[12] DiCultHer School TV è un progetto editoriale che affianca le attività della rivista “Culture Digitali” per creare conoscenze e competenze consapevoli trasversali, abilitate a partecipare attivamente ai processi di innovazione digitale, attraverso la ‘creatività’ dei giovani e dei loro docenti, per “raccontare” mediante un uso consapevole del digitale, la Bellezza e l’identità dei nostri territori e dei luoghi di storie, tradizioni e cultura, attraverso un Format comunicativo condiviso. Il punto di partenza dell’iniziativa saranno le attività di #DiCultHer ed in particolare i risultati della partecipazione delle scuole alle varie edizioni di #HackCultura nonché alla Rassegna dei prodotti realizzati dalle scuole italiane (https://www.diculther.it/quinta-rassegna-online-dei-prodotti-digitali-realizzati-sui-temi-del-patrimonio-culturale-dalle-scuole-italiane-raffaello-de-ruggieri/) che annualmente #DiCultHer promuove e realizza. Partendo dall’esperienza dei primi numeri del TG CultHer promossi da #DiCultHer negli anni passati, il nuovo DiCultHer School TV implementerà la collaborazione con le Redazioni scolastiche territoriali produttrici di contenuti multimediali, condividendone gli obiettivi e le modalità operative, ponendo al centro delle attività la ‘creatività’ dei giovani per “garantire a tutte le studentesse e a tutti gli studenti le competenze chiave per affrontare i cambiamenti e le sfide del loro presente, per proiettarsi al meglio nel futuro, per diventare cittadine e cittadini attivi e consapevoli, capaci di condividere valori comuni e di confrontarsi positivamente con l’altro”.
[13] Per #DiCultHer e le organizzazioni culturali partner, la “Carta di Pietrelcina” ha rappresentato e rappresenta, al pari del Manifesto Ventotene Digitale il documento di riferimento per l’attuazione dell’azione nel campo dell’Educazione e della formazione AL E CON IL Patrimonio culturale digitale. Dal 2019, anche a seguito delle rilevanti emergenze sanitarie subite e al ruolo che il digitale ha avuto per mitigare tali emergenze, abbiamo avviato, con l’obiettivo di presentare la nuova Carta di Pietrelcina con l’avvio della programmazione delle attività per l’a.s. 2024-25 ad ottobre 2024.
La revisione tiene conto di numerose esigenze e, soprattutto di una visione nuova dell’Europa, anche come conseguenza delle crisi prima pandemica, oggi del conflitto in atto in Europa e non solo. Siamo convinti che, affinché la transizione verso la sostenibilità diventi un obiettivo condiviso e partecipato, è necessario un approccio olistico che promuova l’interazione tra diverse ottiche disciplinari e, in queste prospettive, la cultura e il digitale rappresentano i pilastri principali dello sviluppo sostenibile nella concezione del NEB, ma anche l’ambito nel quale si ridefiniscono valori e aspettative riguardanti il benessere, la qualità della vita e l’uso delle risorse. L’obiettivo della nostra Associazione #DiCultHer, è quello di realizzare una “Carta”/“Guida” che sia disupporto culturale alle politiche educative di sostenibilità e resilienza, capaci di innescare la comprensione e, al contempo, capace di valorizzare le dinamiche inter e transculturali per la costruzione di una società consapevole, solidale, inclusiva e sostenibile e per lo sviluppo di efficaci modelli comunicativi, e non solo.
[14] Digital History, (https://www.diculther.it/cantiere-digital-history/) si propone come riflessione epistemologica sui paradigmi e lo statuto della Storia. Il digital turn impone un dibattito-dialogo, al fine di ridefinire le prospettive della ricerca umanistica, la quale, proprio nel settore storico, può arricchire il suo “mestiere” grazie a tools tecnologici che possono portare gli studiosi ad un livello d’analisi più profondo. Intelligenze Artificiali, algoritmi e Big Data sono innovazioni che rappresentano, per lo storico, l’opportunità di lavorare dentro una dimensione empirica virtuale, in grado di avvicinare le sue ricerche all’oggettività delle Scienze Naturali, con la finalità di conoscere analiticamente il nostro Passato.
[15] Frutto di un accordo di collaborazione tra #DiCultHer e il Dipartimento di filosofia e scienze dell’educazione dell’Università degli studi di Torino, le cui attività di studio e ricerca previste si articolano lungo i seguenti assi: a) la relazione estetica con il mondo e la formazione del giudizio critico; b) il senso e il ruolo della bellezza nella formazione del pensiero e del giudizio critici; c) l’esperienza estetica come occasione di riflessione e di deliberazione critica sul rapporto con le tecnologie digitali e dell’intelligenza artificiale; d) la progettazione, la sperimentazione e l’analisi di esperienze estetiche per la scuola primaria; e) il sistema di valutazione e autovalutazione dell’esperienza estetica. (https://www.diculther.it/la-bellezza-salvera-il-mondo/ )
[16] La SFIDA n. 7 promuove l’educazione alla lettura e alla scrittura “collettiva” per trasformare queste pratiche in un atto creativo. Nelle precedenti edizioni, abbiamo raccolto testimonianze di contenuti creativi dai nostri giovani e, allo stesso tempo, abbiamo potuto verificare il ruolo che il digitale ha assunto e sta assumendo dal punto di vista metodologico, epistemologico e di contesto nella strutturazione della nuova Cultura Digitale, per sostenere il diritto all’istruzione, il diritto all’accesso ai saperi, il diritto ad internet e il diritto alla cultura, nell’ottica di una comunicazione eticamente efficace.
Con la Sfida relativo al 2024-25 si prosegue la realizzazione di “Romanzi” collettivi a partire da un incipit per orientare studentesse e studenti alla scrittura nel contesto dei contenuti e delle prospettive del “Cantiere Ragazze Digitali” (vedi https://www.diculther.it/blog/2023/12/27/ragazze-digitali/)) in particolare.
L’obiettivo è quello di aiutare studentesse e studenti ad affrontare un tema complesso scelto per stimolare la sensibilità dei nostri ragazzi alla scrittura creativa “collettiva” “a più mani” sul tema della violenza sulle donne nella letteratura, (https://youtu.be/8nBjKIq5WOU) per una “appropriazione culturale” nei confronti della “formazione alla cittadinanza europea” e per sostenere gli attuali e futuri processi partecipativi all’interno del mondo scolastico.
La Sfida si rivolge prioritariamente alle classi di studenti appartenenti al ciclo “Scuole Secondarie di II grado”, suddivise in almeno tre “Team della scrittura”. Ogni Team della scrittura avrà il compito di scrivere una parte del “Romanzo” per poi affidarla alle classi successive le quali decideranno il prosieguo della storia. I saggi sono stati pubblicati in allegato alla Rivista di #DiCultHer “Culture Digitali” e presentati al Salone Internazionale del Libro di Torino nel maggio 2025.