Usi formativi della memoria. Tra linguaggi della Public History e progetti della Biblioteca nazionale centrale di Roma: … ‘sognare il sogno impossibile’…11 giugno 2021 ore 15:00-18:30

Prosegue l’importante collaborazione con la Direzione generale Educazione, ricerca e istituti culturali del MiC e con l’INDIRE per affrontare, nelle sue articolazioni, nelle sue ispirazioni e radici, la conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale digitale attraverso un continuo dialogo coltivato per riannodare il rapporto tra memoria, storia, società, istituzioni ed educazione.

Il webinar dell’11 giugno, articolato in tre sessioni, affronta: i progetti digitali della Biblioteca nazionale centrale di Roma, l’Open access, con particolare riferimento alle nuove opportunità per le ricerche su Piranesi​, gli usi formativi della memoria tra linguaggi della Public History e Letteratura del ‘900.

————–

Prima Parte

Ore 15:00-16:00

I progetti digitali della Biblioteca nazionale centrale di Roma

L’intervento intende illustrare la politica di conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale digitale portata avanti dalla Biblioteca nazionale centrale di Roma.

Sarà presentata la Biblioteca digitale della BNCR, portale che consente la consultazione online delle risorse digitalizzate dell’Istituto con oltre 20 milioni di immagini appartenenti alle collezioni più importanti e preziose della Biblioteca, con particolare attenzione alla sua struttura, ai progetti e collaborazioni in corso con altri enti.

Sarà inoltre presentato il Portale Spazi900 dedicato alla letteratura italiana del Novecento e al museo Spazi900, che permette di reperire informazioni, risorse digitali e conoscere strumenti di ricerca utili per gli studiosi, al tempo stesso si apre a un pubblico più vasto, in particolare di studenti, nell’ottica di un’educazione al patrimonio letterario italiano, al paesaggio e alla conoscenza dei luoghi attraverso la vita e le opere degli autori. 

Dirigente della Biblioteca nazionale centrale di Roma

Dirigente Servizio I – Ufficio Studi – Direzione generale Educazione, ricerca e istituti culturali

Biblioteca nazionale centrale di Roma

Biblioteca nazionale centrale di Roma

Seconda Parte

Ore 16:00-17:00

Open access e nuove opportunità per le ricerche su Piranesi

Le riflessioni di Umberto Eco sulle modalità con cui internet interviene nel processo della conoscenza, modificando i comportamenti e le abitudini dei lettori al punto da incidere strutturalmente sulle loro capacità di lettura, memorizzazione, decodificazione del sapere mantengono ancora oggi una straordinaria attualità. Nell’era di Google e dei Big Data, il passaggio del libro al regno al digitale è destinato a cambiare profondamente il modo in cui leggiamo scriviamo e facciamo circolare i libri.

La raccolta di saggi dedicati a Giambattista Piranesi, in occasione del terzo centenario della nascita, è stata concepita come un racconto multimediale, una narrazione complessa attraverso richiami e ‘chiavi’ offerti al lettore durante il percorso dei vari capitoli, delle immagini, dei luoghi, del sonoro. In quest’ottica partecipativa, la ricerca proposta consiste non solo nel documentare storie, dati bibliografici, archivistici e grafici, in massima parte fruibili in versione digitale, ma anche nel porgere le tematiche con lo sguardo rivolto alle ricadute positive che l’importante patrimonio conoscitivo su Piranesi assume oggi. 

Academia de Bellas Artes San Fernando – Madrid

Istituto Centrale della Grafica e Academia de Bellas Artes San Fernando – Madrid

già Direttore Istituto Centrale per la grafica

curatrice della mostra: Giambattista Piranesi. Sognare il sogno impossibile

Istituto Centrale della Grafica

Istituto Centrale della Grafica

________________________________________________________________________________

Terza Parte

Ore 17:00-18:00

Usi formativi della memoria: tra linguaggi della PH, Manifesto della Public History of Education e Letteratura del ‘900.

Numerosi fattori socio-culturali-tecnologici hanno condotto, negli ultimi quindici anni, a quello che potremmo definire un mutamento di mentalità, che ha influito molto anche sull’approccio alla memoria e al patrimonio storico culturale, considerati per così dire ‘secondari’ rispetto ad altri. Non è casuale, infatti, che questa ‘secondarietà’ sia stata reiterata in vari testi legislativi dal forte impatto, come le Indicazioni Nazionali, destinate a riformare profondamente lo studio della storia e della storia dell’arte nelle scuole primarie e nelle secondarie di primo e secondo grado, ridimensionandone, esempio, lo spazio orario. Eppure, in questo medesimo lasso cronologico, il proliferare di fonti di informazioni vastissime e alla portata di tutti nel Web ha posto come centrale una tra le celeberrime “competenze” che si dovrebbero acquisire a Scuola: quella della “capacità critica” di saper cercare e selezionare le informazioni, capacità che e’ compito della storia insegnare. Così, proprio approcciando criticamente memoria e patrimonio culturale, che ad essa si lega, sarebbe necessario imparare non tanto conoscenze predefinite e standard, quanto, piuttosto, quell’ “imparare a imparare”, che poi non è altro che l’acquisire mentalità critica. Sotto questo profilo rinveniamo una forte connessione tra uso del patrimonio culturale, avvicinamento ad esso e civic education.

La scuola può contribuire al favorire questo processo? Si, ma serve sempre più l’adozione di linguaggi e percorsi nuovi, da acquisirsi sistematicamente (non episodicamente) nella pratica didattica. A questa istanza educativa l’uso del patrimonio storico culturale, attraverso anche i linguaggi nuovi della Public History, con le sue modalità di coinvolgimento attivo e collettivo, ha la forza di fornire una risposta efficace, seguendo strade inedite, anche più vicine alla cultura e alle modalità comunicative contemporanee: in questa sede approfondiremo anche il tema della Public History of Education, auspicando una proficua interazione con il pubblico presente.

  • Pamela Giorgi

Ricercatore Indire

Tra uso didattico del patrimonio culturale e linguaggi della Public History per il raggiungimento delle competenze di base

  • Gianfranco Bandini

Università degli Studi di Firenze

Public History e formazione dei formatori: una sfida controcorrente

  • Stefano Oliviero

Università degli Studi di Firenze

La Public History of Education tra Scuola e Territorio


Come seguire il Convegno

Per seguire il Convegno online è necessario registrarsi lasciando il proprio indirizzo di posta elettronica per ricevere le informazioni su come collegarsi alla diretta streaming.

Le informazioni su come collegarsi al Webinar :

  • sono contenute nella conferma d’ordine inviata da Eventbrite come ricevuta della registrazione effettuata
  • saranno inviate via mail alle 15:00 di venerdì 11 giugno a tutte le persone registrate.

Diretta su Youtube

Il Webinar sarà trasmesso anche in Streaming nel Canale DiCultHer di YouTube a partire dalle ore 15:30 del giorno 11 giugno 2021.


Andrea De Pasquale

Dottore di ricerca in Storia del libro all’École Pratique des Hautes Études (Sorbonne) di Parigi, è stato bibliotecario della Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino, successivamente direttore della Biblioteca Palatina di Parma (2008-2011), della Biblioteca Nazionale Braidense di Milano (2011-2014) e della Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino (2008-2015).

Dal 2014 è direttore della Biblioteca Nazionale Centrale di Roma e, dal 2020, direttore del Servizio I – Ufficio studi della Direzione generale educazione, ricerca e istituti culturali.

É inoltre direttore scientifico della Fondazione Museo Bodoniano, membro del comitato scientifico della Fondazione L. Firpo di Torino, membro del Centre Gabriel Naudé dell’École nationale supérieure des sciences de l’information et des bibliothèques di Lione, docente alla Scuola di Alta formazione dell’ICRCPAL – Istituto centrale per il restauro e la conservazione del patrimonio archivistico e librario e alla Sapienza Università di Roma.

É stato membro del Comitato tecnico-scientifico di biblioteche e istituti culturali del MiBACT e ha insegnato presso l’École Nationale de Chartes di Parigi, l’Università del Piemonte orientale, le Università di Bologna, Torino, Siena.

É autore di numerose pubblicazioni e saggi inerenti soprattutto la storia del libro e delle biblioteche (i.e. La fucina dei caratteri. Gli strumenti di lavoro di Giambattista Bodoni (2010) ; I capolavori della tipografia di Giambattista Bodoni (2012); Che cos’è la bibliologia (2018); La fabbrica delle parole. Le tecniche e i sistemi di produzione del libro a stampa tra XV e XIX secolo (2018); Il lauro dimezzato. Il primo secolo di vita della Biblioteca nazionale centrale di Roma (2020).

Fabio D’Orsogna

Funzionario Bibliotecario, lavora presso la Biblioteca nazionale centrale di Roma come responsabile dell’Ufficio Digital Library. Si occupa della gestione dei progetti di digitalizzazione delle collezioni della Biblioteca nazionale e di progetti in collaborazione con altre biblioteche, enti ed istituzioni nazionali ed internazionali. 

Responsabile del Portale Digitale che raccoglie tutte le collezioni digitalizzate della BNCR.​ 

Ha svolto negli anni 2004-2017 attività di documentalista biomedico di supporto alla ricerca scientifica 

in ambito oncologico per il Ministero della Salute.​

Già membro del Comitato Esecutivo Regionale dell’AIB Lazio (Associazione Italiana Biblioteche) 

per il triennio 2014-2017 con ruolo di vicepresidente ​per il triennio 2017-2020.​​

Eleonora Cardinale

Funzionario Bibliotecario, lavora presso la Biblioteca nazionale centrale di Roma, responsabile dell’Ufficio Archivi e Biblioteche letterarie contemporanee, curatrice scientifica del museo letterario Spazi900 e del relativo portale, membro del Consiglio scientifico dell’Istituto.

Ha curato diversi progetti di catalogazione, inventariazione e digitalizzazione di fondi d’autore ed è stata membro dei gruppi di lavoro dei progetti europei Europeana 1914-1918 e AthenaPlus.

Docente presso la Scuola d’Alta Formazione dell’Istituto centrale per la patologia degli archivi e del libro e presso la Scuola del Patrimonio della Fondazione Scuola dei beni e delle attività culturali, ha collaborato con la Sapienza Università di Roma e al Dizionario Biografico degli Italiani dell’Enciclopedia Treccani. È membro della redazione della rivista «AIB Studi» e della Commissione nazionale Biblioteche speciali, archivi e biblioteche d’autore dell’Associazione italiana biblioteche.​

José Maria Luzón

già Professore Ordinario di Archeologia classica nella Università Complutense di Madrid.

Ha diretto il Museo del Prado, il Museo Arqueológico Nacional e ha ricoperto l’incarico di Direttore Generale per le Belle Arti del Ministero della Cultura.

Attualmente è Académico Delegado del Museo della Real Academia de Bellas Artes de San Fernando. In questi ultimi anni si è dedicato, con una équipe di collaboratori, a investigare il prezioso carico di opere d’arte del vascello inglese Westmorland, catturato dalla flotta francese nel 1778, e poi acquistato dal Re Carlo III. La maggior parte delle opere d’arte si conserva oggi nel Museo della Real Academia di cui Luzòn è Direttore.


Maria Giulia Rinaldi

Istituto Centrale della Graficae Academia de Bellas Artes San Fernando – Madrid (collaborazione)

Storica dell’arte, si è laureata presso l’Università degli studi di Roma Tre e l’Alma Mater Studiorum-Università di Bologna.

Ha conseguito un diploma nella gestione informatica e multimediale delle collezioni presso la Real Academia de Bellas Artes de San Fernando (Madrid) con cui oggi continua a collaborare per la realizzazione del libro multimediale su Giambattista Piranesi. Inoltre, attualmente si sta occupando dello sviluppo della nuova banca dati “Calcografica” dell’Istituto centrale per la grafica.

Maria Cristina Misiti 

Oggi è una studiosa indipendente. Si è occupata di Bibliografia, Storia del libro, della grafica e del collezionismo e come ricercatore universitario ha svolto attività di ricerca e di docenza in varie università in Italia e all’estero.

Nel 2008 vince il concorso di dirigente del Ministero per i beni e le attività culturali, e svolge vari incarichi di direzione tra i quali l’Istituto per il restauro e la conservazione del patrimonio archivistico e librario e l’Istituto centrale per la grafica.

Convinta che “Il nostro dovere non è solo salvaguardare i materiali storici in modo passivo…ma anche far in modo che il pubblico che noi serviamo, possa sapere dell’esistenza di questi materiali e li possa usare” lungo tutta la sua carriera ha contribuito alla diffusione della conoscenza sviluppando approcci innovativi e sperimentali attraverso una rete di rapporti internazionali per progetti in cooperazione.


Giovanna Scaloni

Funzionario Storico dell’arte del Ministero della Cultura, in servizio presso l’Istituto centrale per la grafica, dove è attualmente Responsabile del settore Calcoteca.

Si è occupata per oltre un decennio dello studio, dell’indagine tecnica e dell’analisi critica del segno inciso sulle matrici del Fondo Piranesi conservate nella Calcoteca dell’ICG, con il ruolo di coordinamento tecnico-scientifico del Progetto Piranesi.

Ha curato, con Maria Cristina Misiti, la mostra attualmente in corso presso l’Istituto centrale per la grafica (Palazzo Poli) Giambattista Piranesi. Sognare il sogno impossibile.


Rita Bernini

Istituto Centrale della Grafica

Funzionario storico dell’arte e responsabile della catalogazione e della formazione internazionale presso l’Istituto Centrale per la Grafica di Roma, ha studiato a Roma, Urbino e Siena. Ha lavorato a Palermo (Galleria Regionale della Sicilia, palazzo Abatellis,) a Venezia (Soprintendenza Beni Artistici e Storici del Veneto orientale), a Roma (Museo nazionale d’arte orientale, Soprintendenza Beni Artistici e Storici del Lazio, Direzione Generale Beni Artistici ed Architettonici del Ministero per i beni e le Attività Culturali). Dal 2010 lavora all’Istituto centrale per la Grafica di Roma, dove si è occupata di formazione, valorizzazione, catalogazione e digitalizzazione del patrimonio grafico​.