Formato: Tavola Rotonda

Tema: Tecnologie emergenti

Sottotema: Analisi dell’impatto delle tecnologie digitali sul patrimonio culturale e artistico. In particolare per ciò che riguarda la trasformazione dei domini di attività di tale patrimonio, l’evoluzione delle professioni e delle competenze impegnate per la sua diffusione, la sua promozione e valorizzazione.

Promotore: AIDR – Associazione Italian Digital Revolution

Organizzatori: AIDR e INAPP

Speakers:

  • Carmine Marinucci: Segretario DiCultHer – Digital Cultural Heritage –

            Titolo dell’Intervento: Educazione all’eredità culturale digitale

  • Andrea Pugliese – Progettista di esperienze digitali

            Titolo dell’Intervento – Esperienze virtuali nei musei digitali

  • Dunia Pepe – Ricercatrice INAPP

Titolo dell’Intervento – Il digitale per il patrimonio culturale e artistico: domini, professioni       e competenze

  • Francesco Pagano – Responsabile Servizi Informatici Ales spa e Membro Consiglio direttivo AIDR

Titolo dell’Intervento – Interfacce Conversazionali: le nuove competenze per dare voce al patrimonio culturale

Moderatore: Mauro Nicastri – Presidente AIDR

Rapporteur: Dunia Pepe –  INAPP

Rilevanza del workshop: La rilevanza del workshop è legata in primo luogo al fatto che l’impresa culturale rappresenta un settore strategico per lo sviluppo dell’economia. In Italia, nel 2018, il settore culturale ha prodotto un valore aggiunto del 2,9% superiore all’anno precedente. Gli occupati sono 1.55 milioni con una crescita dell’1,5%, superiore a quella del complesso dell’economia pari a +0,9%. In una più ampia prospettiva si rileva che le attività, i profili professionali e le competenze legati ai processi di digitalizzazione del patrimonio culturale e artistico sono estremamente rappresentativi del modello di società e di lavoro 4.0. Essi favoriscono infatti lo sviluppo di economia circolare e sostenibile; chiamano in causa competenze innovative che nascono dalle interazioni tra sistemi fisici e sistemi virtuali legati ad un mix di skills tecnologiche, manageriali e soft skills; sono particolarmente rispondenti ai modelli di occupabilità giovanile proprio perché relativi sia a modelli di sviluppo sostenibile che a competenze innovative e trasversali che fanno parte, in maniera sostanziale, del curriculum e della formazione dei giovani.
Proprio perché tocca tematiche attuali e molto diversificate, il workshop interessa in pari misura i giovani impegnati nei percorsi di studio e di formazione, gli stakeholders interessati alle politiche per la crescita del lavoro e dei territori; i professionisti alle prese con i temi dell’innovazione e della digitalizzazione.

Contenuto del workshop: Il workshop intende offrire lo spunto per la riflessione e il dibattito sulle trasformazioni che le emergenti tecnologie digitali stanno producendo sul patrimonio culturale ed artistico con importanti implicazioni e conseguenze nei settori dello sviluppo dell’economia sostenibile; dell’istruzione, della formazione e della ricerca, della prefigurazione di nuovi sbocchi occupazionali soprattutto per i giovani. Per ciò che riguarda i domini del patrimonio culturale, le nuove tecnologie stanno generando profonde trasformazioni e dando nuove risorse per la gestione e l’organizzazione dei musei; delle gallerie; dei siti d’arte e dei siti archeologici. Ma è soprattutto grazie alle nuove tecnologie che hanno preso forma sia infrastrutture di ricerca di livello internazionale, quali E-RIHS, DARIAH, volte alla conoscenza ed alla conservazione del patrimonio naturale e culturale che infrastrutture digitali, come l’ICCU, che consentono l’accesso di un ampio pubblico ad un ricco patrimonio non solo librario fatto di conoscenze, immagini, testimonianze ed esperienze. Un impatto estremamente significativo delle nuove tecnologie si rileva, infine, in merito alle competenze ed alle professioni impegnate nel processo di digitalizzazione del patrimonio culturale e artistico. In questo processo stanno emergendo infatti: competenze tecnologiche avanzate legate all’intelligenza artificiale, all’internet delle cose, all’uso dei big data per poter elaborare grandi quantità di dati o saper interpretare sistemi informativi complessi come, ad esempio, l’affluenza ai siti d’arte o il potere di attrazione dei domini culturali; competenze di elaborazione statistica, logica e matematica finalizzate alla possibilità di conoscere e di mettere in rete sistemi di conoscenze e di dati; competenze trasversali relative alla gamification, alla creazione di realtà aumentate e virtuali per la riscoperta, il recupero e la valorizzazione dei beni si pensi al riguardo a quanta importanza hanno le virtualizzazioni nei musei quali il Mann di Napoli o l’Ara Pacis di Roma; professioni in ambito culturale e artistico anche di natura giuridica; competenze di marketing, manageriali e linguistiche; soft skills e competenze trasversali come il pensiero creativo, la capacità di lavorare in gruppo e di gestire i cambiamenti; capacità di usare in maniera creativa le nuove tecnologie e di operare in prospettive interdisciplinari e cross settoriali.

Diversità del workshop: I relatori del workshop sono egualmente distribuiti tra i due sessi. Essi danno voce altresì a istituzioni di diverso tipo e impegnate, da diverse prospettive, sui temi dell’innovazione e della digitalizzazione. Paola Mansi è membro di AGID. Dunia Pepe è professore presso l’Università Roma Tre e ricercatrice in INAPP: Istituto pubblico di ricerca scientifica per l’analisi delle politiche pubbliche per lo sviluppo del Paese. Mauro Nicastri è membro di AGID e di AIDR – Associazione Italian Digital Revolution. Andrea Pugliese e Carmine Marinucci sono liberi professionisti impegnati per l’innovazione e la valorizzazione dei musei e dei luoghi di rilevanza storica ed artistica. Francesco Pagano è IT Manager presso ALES: Società “in house” del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali.

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